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Numero 2(66)
La riforma amministrativa ha funzionato

    Il convegno di gennaio 2003 a Davos è stato segnato da una specie di sensazione. Il rapporto ivi presentato dal Centro di studi scientifici CEFIR ha fornito prove convincenti dell’efficienza della riforma di deregolamentazione lanciata dal Governo nel 2001. Oggi sono già entrate in vigore tre leggi sulla deregolamentazione: quella sulle ispezioni (valida da agosto 2001), quella sul rilascio di licenze (in vigore da febbraio 2002) e quella sulla registrazione (operativa da luglio 2002). Il rapporto del CEFIR mirava a stimare quanto valido fosse l’effetto di queste leggi per le compagnie russe. Per ottenere tale stima, gli esperti del Centro, con l’appoggio della Banca mondiale, hanno svolto un sondaggio su duemila aziende in venti regioni della Federazione Russa.
    In seguito ai sondaggi, sono stati evidenziati notevoli miglioramenti nella situazione delle aziende. Per quanto riguarda le ispezioni, il loro numero medio per azienda, nel primo semestre dell’anno scorso, si è ridotto del 21% rispetto al primo semestre del 2001, e del 27% rispetto alla seconda metà dello stesso anno. E’ diventato possibile ottenere le licenze in 33 giorni, rispetto ai 37 di prima; il costo delle stesse licenze, poi, si è ridotto di un quarto. La percentuale di compagnie che hanno richiesto licenze ed autorizzazioni si è ridotta dal 29% (al secondo semestre del 2001) al 19% alla seconda metà del 2002. Per ora, invece, non sono quantificabili i risultati della legge sulla registrazione; ma ciò, evidentemente, è dovuto al fatto che la relativa legge è diventata operativa da poco.
    Nel complesso, se paragoniamo i risultati del sondaggio svolto tra le compagnie, con le stime delle dimensioni della corruzione in Russia, viene fuori che il peso della corruzione sopportato dalle aziende russe si è ridotto da 34 miliardi di dollari a circa 30 miliardi di dollari. Va ricordato che nel maggio 2002 la Fondazione INDEM ha svolto un sondaggio tra le compagnie a proposito delle loro spese relative alla corruzione, e in base a questa intervista ha concluso che l’entità complessiva della corruzione in Russia fosse di 34 miliardi di dollari. Le leggi sulla deregolamentazione erano una mossa importante del Governo, mirata a risolvere questo problema, e il rapporto presentato al Forum di Davos dimostra chiaramente che tali riforme vanno continuate.
    La domanda principale che ora interessa la maggior parte degli esperti russi è questa: potrà il Presidente russo continuare le riforme di getto, oppure si darà un attimo di respiro? Da una parte, il periodo elettorale è un tempo sfavorevole per profonde trasformazioni economiche. Dall’altra parte, alla fine di gennaio il Presidente ha ordinato di preparare la privatizzazione delle imprese pubbliche, entro il 30 aprile. Così come le leggi sulla deregolamentazione, la privatizzazione delle imprese pubbliche è una seria limitazione ai diritti delle autorità regionali. Infatti, come hanno dimostrato gli studi della fondazione INDEM, circa il 70% di tutte le tangenti si pagano a livello regionale e soprattutto municipale. La privatizzazione diventerà un altro modo di limitare l’autonomia finanziaria di questo livello del potere, perché proprio l’amministrazione delle imprese pubbliche permette loro di usare in modo incontrollato i mezzi statali. Come ha osservato un rappresentante delle autorità regionali, criticando il desiderio del centro federale di privatizzare le imprese pubbliche, “queste aziende non sono efficienti dal punto di vista del budget, ma in realtà sono redditizie”. Evidentemente, proprio tale situzione suscita la preoccupazione delle autorità federali, visto che le imprese redditizie devono essere efficienti anzitutto per il budget.

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