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Numero 3(67)
Un dittatore inossidabile

    I sondaggi d’ opinione in occasione del 50-mo anniversario della morte di Stalin hanno dimostrato che uno dei piu’ orrendi dittatori di tutto il mondo e’ sempre vivo nei cuori dei suoi ex-sudditti. La Fondazione “L’Opinione pubblica” ha condotto l’ indagine il 22 febbraio, con la partecipazione di 1500 abitanti di città’ e villaggi delle varie regioni di Russia.
    Secondo il risultato del sondaggio, il ruolo di Stalin e’ valutato piuttosto positivamente dal 36 % dei rispondenti, il 29 % la pensa in modo contrario, mentre il 34 % e’ incerto nel rispondere alla domanda.
    Il 61 % di chi si pronuncia negativamente nei confronti del “capo di tutti i tempi e di tutti i popoli” lo accusa dei repressioni di massa e del “genocidio del proprio popolo”. L’8 % degli interrogati ha dichiarato che sotto Stalin “la legalità’ non esisteva affatto”, “tutti avevano paura l’uno dell’altro”, “non c’era la libertà’ di parola”. Il 3 % lo accusa dell’impreparazione del paese alla guerra e delle perdite umane ingiustificatamente grandi in essa riportate, un altro 3 % - della distruzione di milioni di contadini durante la collettivizzazione forzata.
    Allo stesso tempo, il 35 % dei russi interrogati che si sono pronunciati positivamente nei confronti di Stalin, innanzitutto gli ascrivono a merito la vittoria nella Grande guerra patriottica [la II Guerra Mondiale, N.d.T.], e il 18 % - un riassetto del paese: a sentir loro Stalin “faceva ballare il paese su di un quattrino”. Il 16 % dei rispondenti dicono che con lui la vita della gente era assicurata e stabile, e l’assesto sociale era quello giusto.

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