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Numero 3(67)
Il Consiglio d’Europa vuole istituire un tribunale
per la Cecenia del tipo di quello dell’Aia


    Il Consiglio d’Europa vuole istituire un tribunale per indagare sui crimini di guerra e quelli contro l’umanità in Cecenia. Secondo il quotidiano tedesco Frankfurter Rundschau, questa idea è stata promossa il 3 marzo a Parigi alla riunione del comitato giuridico dell’ Assemblea Parlamentare del Consiglio d’ Europa (PACE). Per i rappresentanti del Consiglio d’Europa il tribunale esaminerà’ le violazioni dei diritti umani sia da parte dei militari russi che da parte dei ribelli ceceni. Si prevede che esso debba essere organizzato dalla comunità’ internazionale sull’esempio del tribunale per l’ex Yugoslavia all’Aia.
    Come scrive il giornale, la risoluzione del Consiglio d’Europa è stata preparata dal politico tedesco, il membro della SDP Rudolf Bindig, che al governo europeo è il capo di delegazione del bundestag composta di 18 deputati. La risoluzione dice che sinora tutte le iniziative politiche del Consiglio d’Europa e dell’OSCE non hanno migliorato la situazione nel Caucaso.
    I numerosi appelli di Strasburgo a tradurre in giudizio le persone responsabili di violazioni dei diritti umani in pratica non hanno trovato risonanza presso gli organismi giudiziari russi, dice il giornale. Per quasi dieci anni la gente in Cecenia diventa vittima di attentati, sequestri, torture ed arresti illegali. Però dal punto di vista del Parlamento europeo, la procedura legale contro le violazioni concrete dei diritti umani assolve un ruolo cruciale nell’instaurazione della pace nel Caucaso e nella ricerca di una soluzione pacifica del conflitto.
    Secondo il quotidiano, la risoluzione rimprovera a Mosca di ostacolare l’accesso ai giornalisti ed ai difensori dei diritti umani nelle zone delle ostilità’, privando così l’opinione pubblica di notizie sulla maggioranza dei casi d’ impiego della forza. Inoltre il documento dice che trovandosi ostacolati, gl’ inviati del Consiglio d’Europa sul posto non possono influire in modo adeguato sulla protezione dei diritti umani.

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