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Numero 4(68)
La politica della Russia nel campo dei debiti e le sue prospettive

    Nel marzo 2003, il Ministero delle Finanze della Federazione Russa stanzierà’ per i pagamenti del debito estero all’ incirca 1.513.102 milioni di dollari. La cifra è deducibile dai dati presentati dal Dipartimento del Debito Estero del Ministero delle Finanze.
    Da questa somma, ai Paesi creditori ufficiali, alle banche e alle aziende saranno erogati 560.231 milioni di dollari, dei quali 68.729 milioni in conto del debito principale e 491.502 milioni in conto interessi. I pagamenti agli istituti finanziari internazionali, in marzo, ammonteranno a 189.444 milioni di dollari (159.344 milioni di dollari per il debito principale, 30.1 milioni di dollari di interessi). Inoltre, l’estinzione delle cedole delle euroobligazioni russe verra’ a costarre 763.427 milioni di dollari.
    In tutto, nell’anno corrente, la Russia dovrà’ pagare ai creditori stranieri circa 17.3 miliardi di dollari.
    Secondo i dati del Ministero delle Finanze, al 1 gennaio 2003, il volume complessivo del debito pubblico russo ammontava a 144.9 miliardi di dollari, dei quali 123.5 miliardi si riferiscono al debito estero e 121.4 miliardi al debito interno. Il Ministero delle finanze rileva inoltre che l’entità’ del debito estero della Russia si è ridotta dall’ 89.5% del PIL (la percentuale di inizio 2000) al 36.2% del PIL (al 1 gennaio 2003).
    A febbraio, il mese in cui tradizionalmente vengono effettuati i maggiori pagamenti del debito estero, il Ministero delle finanze ha pagato circa 2 miliardi di dollari, dei quali 1,79 miliardi sono stati trasferiti ai Paesi membri del Club di Parigi.
    Nell’anno in corso dovranno essere effettuati i pagamenti più cospicui: secondo il Ministero delle finanze, alla Russia toccherà’ pagare 17,3 miliardi di dollari, rispetto ai 14,0 miliardi pagati nel 2002.
    A marzo il Ministero delle finanze dovrà’ pagare ai Paesi creditori ufficiali 560,2 milioni di dollari, dei quali 491,5 milioni in conto debito principale e 68,7 milioni in conto interessi.
    Il Ministero delle Finanze dovrà’ anche trasferire in questo mese agl’ istituti finanzari internazionali 159,3 milioni di dollari in conto del debito principale e 30,1 milioni in conto interessi.
    Il Ministero delle Finanze, sempre nel mese di marzo, estinguerà’ le cedole delle euroobbligazioni, per un importo di 763,4 milioni di dollari.
    In conformità’ al progetto delle linee principali della politica governativa nel campo del debito pubblico per gli anni 2003-2005, predisposto dal Ministero delle Finanze della Federazione Russa il 6 marzo dell’anno in corso, alla riunione del Governo venivano esaminate queste linee principali ed anche l’insieme delle misure mirate alla loro realizzazione.
    Secondo i calcoli del Ministero delle Finanze della Federazione Russa, nei prossimi anni la Russia non sarà’ in grado di attrarre dai mercati esteri più di 5-6 miliardi di dollari, e dal mercato interno più di 7-8 miliardi di dollari, se si vuole evitare un peggioramento notevole delle condizioni di concessione dei prestiti.
    In complesso, come rilevano gli esperti del Ministero delle Finanze, secondo gli indici principali del carico debitorio, la Russia fa parte del gruppo di Stati con un livello moderato del debito. Nel 2002 il rapporto fra i pagamenti del debito e le entrate del bilancio federale è stato del 12%.
    Il volume complessivo del debito delle regioni della Federazione Russa all’inizio del 2003 è stato di 217.7 miliardi di rubli, ossia il 2% del PIL. Il 17.2% di questa cifra è coperto dai titoli. Il Ministero delle Finanze ritiene opportuno continuare a riservare al centro federale la priorità’ assoluta nell’ accesso al mercato dei prestiti esteri. Dev’essere pertanto mantenuto il divieto dei prestiti esteri per le regioni della Federazione Russa.
    Il volume complessivo dei prestiti fatti dalle aziende russe, secondo le informazioni del Ministero delle finanze, all’inizio del 2003 ammontava a 27 miliardi di dollari. Il Ministero delle Finanze annovera fra gli eventuali rischi la possibile comparsa di imprese pubbliche russe nel mercato dei prestiti esteri. Gli esperti del Ministero propongono di creare un sistema di monitoraggio del debito estero per tutti gli operatori economici della Federazione Russa.
    Aleksei Kudrin ha detto che nei calcoli riferiti al 2004 il Ministero presumeva che il prezzo del petrolio russo dovesse essere di circa 18,5 dollari al barile. “E’ una stima conservativa, che dovrà’ rimanere valida anche per i prossimi anni”, ha ribadito Kudrin. Si prevede, poi, che nel 2004 le uscite del bilancio federale non in conto interessi ammonteranno all’ 11,6 % del PIL, una cifra più bassa del 1,4% rispetto all’anno corrente. Kudrin ha sottolineato la necessità di istituire il Fondo di Stabilizzazione. Secondo lui, tale fondo permetterà’ di ottemperare agl’ impegni finanziari del Paese, anche con una dinamica sfavorevole dei prezzi internazionali; il fondo anzi diventerà’ “una garanzia dei pagamenti più cospicui del debito estero”.
    Il vicepremier ha indicato che la riserva finanziaria accumulata l’anno scorso, che ammontava a 205,9 miliardi di rubli, copre al 38% i pagamenti del debito estero che dovranno essere effettuati nel corso del 2003. Nell’anno corrente la Russia dovrà’ pagare 17,3 miliardi di dollari del debito estero.
    Negli anni 2004-2005 la Russia estinguerà’ più di 29,3 miliardi di dollari del debito pubblico, dei quali 18,9 miliardi per il debito estero e 10,4 miliardi per il debito interno; cosi’ rileva il documento. Si ricorda pure che al 1 gennaio 2003 il debito pubblico estero della Federazione Russa ammontava a 123,5 miliardi di dollari, vale a dire il 36,2% del PIL, una cifra quasi del 30% inferiore ai rispettivi indici di inizio 2003, quando il debito estero ammontava a 158,4 miliardi di dollari, vale a dire il 89,5% del PIL.
    Il debito interno, al 1 gennaio 2005, ammonterà’ a 29,5 miliardi di dollari, e 34,4 miliardi di dollari al 1 gennaio 2006. Il Ministero delle Finanze propone inoltre di investire le risorse accumulate dal sistema pensionistico dei risparmi in titoli di Stato. A detta di Aleksei Uliukaev, il primo viceministro delle Finanze, l’estinzione del debito estero deve essere realizzata in gran parte con il rifinanziamento sul debito interno.
    Passando alle conclusioni e volendo valutare la strategia assunta nel campo dei debiti, è possibile sostenere che alcune delle norme sviluppate dal Ministero, e che sono fondamentali per la futura politica di gestione del debito pubblico, hanno contenuti piuttosto positivi. Si tratta delle linee come quella dell’ottenimento per la Russia di un rating d’investimento (chissà perché, questo punto è l’ultimo nel relativo elenco), della riduzione delle spese per il pagamento del debito pubblico e del completamento del pagamento del debito dell’ex URSS. Ma le priorità’ sono indirizzate all’incremento del prestito interno.
    A detta del Primo Ministro della Federazione Russa, Mikhail Kassianov, nonostante che “la situzione sia cambiata radicalmente”, la Russia deve determinare le nuove priorità’ ed i nuovi obiettivi nella politica dei debiti. Anzitutto, secondo il capo del Governo, è necessario ridurre il costo di gestione del debito, per non distogliere dall’economia le risorse destinate alla sua estinzione. “Bisogna perfezionare la qualità’ del debito e creare punti di riferimento alle attività’ sul mercato dei prestiti per tutti gli operatori economici in Russia”, afferma Kassianov. Ritiene inoltre, che lo Stato debba concordare con le imprese l’attività’ svolta in questo mercato. “Per le aziende pubbliche e private il costo dei prestiti deve essere un punto di riferimento per la propria attività’”, ha detto il premier. Ha inoltre sottolineato che lo Stato deve decidere quali saranno i termini dei futuri prestiti e quali saranno i tassi d’interesse per gli operatori economici. La Russia, quindi, ha sicuramente qualcosa di serio cui pensare.

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