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Numero 5(69)
Il Forum economico russo si schiera in difesa dei petrolieri

    Ai primi di aprile a Londra si e‘ svolto l’annuale Forum economico russo, al quale hanno partecipato esponenti del potere russo e delle compagnie russe piu‘ grandi. Rispetto al Forum 2002m va rilevata una scarsa presenza del Governo russo: a differenza del 2002, non sono venuti al Forum ne’ Aleksei Kudrin ne‘ Gherman Gref. Forse proprio per questo motivo, le discussioni del Forum sono state imperniate principalmente sulla situazione del mondo degli affari in Russia.
    Tra tante idee espresse dagli intervenuti ce n’era una preponderante: le riforme nel 2003 si sono fermate. Mentre due anni fa o anche un anno fa le riforme erano state l’ argomento numero 1 delle discussioni, non solo a Londra ma anche in qualsiasi altro convegno relativo alle cose russe, l’anno delle elezioni impone le sue priorita‘, e le riforme diventano un tema secondario, cedendo spazio agli obiettivi previdenziali. Di conseguenza, gli imprenditori russi invitavano a non vedere nell’economia russa quella di un paese riformato, ma un insieme dei settori e delle aziende gia‘ sviluppate.
    L’operazione TNK-BP e‘ diventato uno degli argomenti menzionati piu‘ spesso, una testimonianza del fatto che le “megaoperazioni” con le aziende russe sono possibili nonostante la debolezza dell’ apparato governativo.
    Il secondo argomento importante e‘ stata la “protezione” degli interessi del settore petroliero. Dalla tribuna del forum economico russo gli imprenditori russi e soprattutto gli esponenti delle grandi aziende hanno espresso univocamente la propria preoccupazione, suscitata dall’ intenzione dell’ esecutivo di finanziare il bilancio statale con i loro soldi. “L’ aziendaa sa meglio di qualsiasi Stato, anche di quello piu‘ efficiente, che uso fare dei soldi”, ha detto ai partecipanti al Forum Petr Aven, il presidente di Alfa-bank. Anche Mikhail Khodorkovski, il capo dello Yukos, ha ssostenuto quest’idea, facendo notare il peso fiscale crescente sui petrolieri.
    La maggiore delusione del Forum e‘ stata la discussione sul WTO. Due rappresentanti della Duma di Stato che hanno partecipato alla discussione hanno detto che anche se la Russia volesse aderire a quest’organizzazione internazionale, non sarebbe pero’ disposta a sacrificare i suoi interessi nelle trattative. In altre parole, la Russia occupa la posizione seguente: “si’, vorremmo ampliare la nostra presenza nei vostri mercati, ma non siamo disposti a farvi accedere ai nostri mercati”. E‘ evidente che anche in condizioni favorevoli sarebbe difficile contare sui progressi nelle trattative”. E le condizioni sono lontane dall’essere favorevoli. In primo luogo, la Cina, entrata nel WTO prima della Russia, segue attentamente la cosa, paventando che alla Russia non venga applicato il principio “troppo grande per perderla” e si schiera contro accordi politici in ogni questione. In secondo luogo, dopo l’inizio della guerra in Iraq le posizioni della Russia e degli USA non sono cosi‘ vicine come una volta. Maksim Medvedkov, al ritorno dalle trattative, ha detto negli ultimi giorni che l‘ adesione al WTO puo‘ essere rinviata di 3 o 4 anni, il che conferma l‘ipotesi che il WTO smetterebbe di essere un fattore importante per l’economia della Russia e per i suoi mercati finanziari. Uno dei punti piu‘ interessanti del Forum e‘ stato l’intervento di Anatoli Ciubais, capo della RAO EES, l’ Ente Elettrico Federale, il quale ha descritto gli sforzi che il suo management aveva fatto per aumentare il rendimento della compagnia negli ultimi cinque anni, cioe‘ dopo che vi era arrivata la nuova equipe. Ma cio‘ non ha contribuito a restituire la fiducia degli investitori, che temono lo sperpero dei ricavi dall’ energia: la maggior parte di fondi occidentali ha deciso di non investire nelle azioni della RAO EES fino a che non sara‘ chiarito lo schema della ristrutturazione. Nell’ intervento di Ciubais queste persone hanno visto piuttosto il desiderio di distrarre l’attenzione del pubblico dai problemi reali dell‘azienda.
    E‘ evidente che al prossimo Forum l’argomento delle riforme verra‘ a galla di nuovo, dato che dopo le elezioni presidenziali del marzo 2004 Vladimir Putin sara‘ costretto a proclamare il suo programma per i prossimi quattro anni di permanenza nella carica. E intanto le aziende russe continuano a sviluppare e creare la loro immagine senza l’appoggio dello Stato, aumentando la trasparenza del proprio business e sperando che il prossimo round delle riforme strutturali comportera‘ di sicuro l‘ aumento degli investimenti diretti che oggi sono praticamente nulli.

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