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Numero 5(69)
Continua la serie dei partiti “popolari”
Secondo congresso di “Russia Unita”


    Il partito “Edinaia Rossija” (“Russia unita”) ha tenuto il 29 marzo il suo secondo congresso. Al congresso sono stati approvati il nuovo statuto, il manifesto del partito, ribattezzato come partito dei “russi uniti” (quale modestia !) ed ed il programma “La via del successo nazionale”. Il programma informa che il partito è stato creato nel dicembre del 2001 e oggi conta 400 mila iscritti. Esiste anche un gruppo di sostenitori della “Russia unita”, il numero dei quali, secondo i calcoli del partito, ammonta a diversi milioni di persone. Il manifesto definisce “Russia unita” “un partito nato per volontà del popolo” e spiega in 15 pagine in cosa consiste questo successo e come si potrà assicurarlo. Questo obiettivo ha trovato un riscontro ideale nell’accompagnamento musicale del congresso: negli intervalli delle sedute veniva suonata la canzone “Siamo nati per trasformare una favola in realtà”. Il congresso per il resto e’ stato costretto ad impegnarsi in un’ attivita’ molto di routine: quello di consolidare le schiere del partito dopo una serie di scandali. Il nuovo organo supremo del partito, il Consiglio supremo, è stato completato con sette nuovi membri. Tutte persone per bene, assai autorevoli: Aleksei Gordeev, Vicepremier del Governo, Ministro dell’Agricoltura, e diversi governatori: quello della regione di Khabarovsk, Viktor Isciaev, della regione di Vologda, Viaceslav Pozgalev, della regione di Orel, Egor Stroev, della regione di Krasnoiarsk, Aleksandr Khloponin, della regione di Kemerovo, Aman Tuleev e della regione di Rostov, Vladimir Ciub. Il signor Khloponin ha già dichiarato peraltro di non aver intenzione di aderire al partito. Ma, in compenso, il congresso ha consegnato la tessera del partito a Nikolai Dudov, il governatore della regione di Magadan. In questo modo la “Russia unita” ha corretto un errore: alle elezioni aveva appoggiato un altro candidato, e la vittoria di Dudov è stata definita dagli “amici” un grave smacco del partito. Ma visto che il sig. Dudov ha dimostrato di perdonare facilmente i torti subiti ed ha accettato volentieri la tessera del partito, lo smacco si è cosi’ trasformato in un successo.
    La carica di presidente del Consiglio Generale, ricoperta fino a poco tempo fa da Aleksandr Bespalov, è stata sostituta da quella di Segretario. Le competenze del “Segretario generale” saranno svolte a turno dai membri del Praesidium del Consiglio Generale. In questo modo, l’organismo responsabile per la formazione delle liste elettorali non avrà un leader autonomo, il che per l’amministrazione Presidenziale sembra più un vantaggio che una mancanza. Al comitato esecutivo centrale, prima capeggiato dallo stesso Bespalov, saranno riservate funzioni esecutive e organizzative. Si prevede che il Consiglio Generale ed il Comitato esecutivo saranno diretti, rispettivamente, da Oleg Bogomolov, che ora è il capoufficio dell’apparato del Consiglio della Federazione, e Juri Volkov, il primo vice del presidente della Commissione centrale elettorale.
    Molti interventi apparivano proprio da ridere. Boris Gryzlov, presidente del Consiglio supremo del partito, Ministro degli Interni, ha cominciato la sua relazione al Congresso con una lode al Presidente, sostenendo che a tre anni dall’investitura di Vladimir Putin lui può “constatatare con sicurezza i cambiamenti in senso positivo”. Poi ha rimproverato un po’ il Governo, del quale fa parte anche lui. Un’altra affermazione di Gryzlov è stata ancora più divertente. Egli ha ricordato ai presenti il proverbio “il pesce comincia a puzzare dalla testa” e ha fatto un commento “dalla testa deve pure guarire”. Il ministro non ha precisato, cosa potrebbe implicare tale guarigione che sembra una reincarnazione vera e propria. Va forse precisato che Gryzlov formalmente non fa parte del partito da lui stesso capeggiato, dato che tale cumulo di incarichi è vietato dalla Legge. L’ideologia del partito è stata denominata “sano centrismo”. Cosa si nasconda dietro questo eufemismo non lo sanno gli stessi “russi uniti”. Ma in questo modo è possibile avvalersi tranquillamente di motivi attualmente assai popolari tra gli elettori, ed usarli a piacimento. Del resto un altro copresidente del Consiglio supremo della “Russia unita”, il sindaco di Mosca Juri Luzhkov, ha così formulato i suoi princìpi ideologici fondamentali: “libertà, giustizia e legge”. La giustizia per il sindaco è “la lotta contro gli oligarchi” e a dirla francamente a quegli imprenditori che non si prestano ad essere controllati dallo Stato e dai funzionari pubblici. Juri Luzhkov che ben difficilmente potrà essere rieletto sindaco nel dicembre del 2003 ha annunciato pure di essere disposto ad assumersi responsabilità importanti nell’ambito delle attività del partito.
    Intanto il partito è diventato famoso per diverse goffe proposte che ricordano quelle del PCUS in fase di decadenza, e per il suo aggressivo “Komsomol” (dal nome della Gioventu’ Comunista di vecchia memoria), i famigerati “Quelli che camminano insieme”, l’ associazione sociale di sostegno al Presidente Putin, che proprio pochi giorni fa si sono fatti notare per un’ assurda manifestazione sotto l’ambasciata americana, contro la guerra in Iraq, svoltasi nelle ore in cui Saddam Hussein scappava da Baghdad.
    C’è una cosa però che rimane poco comprensibile: com’è possibile che la “Russia unita”, con questi leader e con quest’ideologia speri di riportare una vittoria clamorosa, tale da poter ottenere una maggioranza di 300 voti in Parlamento ? Forse, per usare la famosa espressione della “risorsa amministrativa”, il fatto di esser gia’ al potere ? O forse i membri del partito sperano di avere un supporto da parte di Putin con il suo rating enorme? Ma il problema è che ora Putin sembra cercare uno schieramento su cui puntare. E non è escluso che fra un certo tempo i funzionari dell’Amministrazione Presidenziale decidano che la volontà del Presidente possa essere realizzata assai meglio da qualche altro partito.

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