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Numero 6(70)
Cresce la produzione industriale

    Secondo i dati del Comitato Statale di Statistica, la crescita della produzione industriale nel primo trimestre del 2003 è stata del 6%. Queste informazioni sono state fornite il 15 aprile scorso, in occasione della riunione del primo ministro Mikhail Kassianov con i Vicepremier e con i ministri-chiave. Alla riunione sono stati discussi i risultati dello sviluppo economico nel primo trimestre del 2003, e sono stati esaminati dettagliatamente gli indici dello sviluppo della produzione economica nella Federazione Russa. E’ stato rilevato in modo particolare che i segni della crescita si fanno notare non solo nei settori estrattivi, ma anche nei segmenti di trasformazione dell’economia.
    La crescita della produzione industriale nell’industria meccanica, rispetto al primo trimestre del 2002, e’ stata del 4%, nell’industria chimica e’ stata del 4,9%, nella metallurgia non ferrosa del 9,5%. La produzione di materiali di costruzione è aumentata nel primo trimestre dell’anno corrente in misura del 3%, la produzione industriale di generi alimentari è salita del 3,7%, nell’industria medicale del 10,7%. La produzione dienergia elettrica nel primo trimestre è aumentata dell’8,6%.
    Alla riunione si è ribadito altresì che in alcuni settori, nel I trimestre del 2003, si è verificato un calo di produzione, rispetto al periodo corrispondente dell’anno scorso. Il livello della produzione industriale nella microbiologia e’ stato del 70,7% rispetto all’indice analogo del I semestre dell’anno scorso, nell’industria poligrafica dell’ 89,6%, nell’industria leggera del 98%.
    Secondo quanto comunica il Comitato Statale di Statistica della Federazione Russa, l’indice della produzione industriale nel gennaio-marzo 2003, rispetto al periodo corrispondente del 2002, e’ stato del 106%, a marzo il 106,7%. I tassi di crescita industriale sono stati del 6,7% (in gennaio, la produzione complessiva è cresciuta del 4,9%, in febbraio del 6,5%). La produzione media giornaliera è cresciuta a marzo, rispetto a febbraio, in misura dello 0,4%. Una ripresa si delinea, oltre che nei settori delle materie prime, nell’industria meccanica e in altri comparti della trasformazione.
    “E’ evidente la presenza di un trend positivo nell’industria”, constata Vladimir Salnikov del Centro di Analisi Macroeconomica e di Previsione a Breve Termine. “Secondo le nostre stime, l’incremento medio mensile della produzione industriale nel I trimestre è stato dell’ 1%, ed è molto bene. Nel primo trimestre del 2002, ad esempio, l’incremento complessivo era stato dello 0,8%”. A marzo, secondo le stime dello stesso Centro, la produzione media giornaliera è aumentata, rispetto a febbraio, dell’ 1,4% (a febbraio era aumentata dell’1,1% rispetto a gennnaio).
    La ripresa economica è stata determinata in particolare dai prezzi alti del petrolio. I prezzi internazionali del petrolio Urals sono aumentati da 20 USD al barile nel I trimestre del 2002, fino a 30 USD al barile nel I trimestre del 2003. Secondo le stime della Banca Centrale di Russia, l’export russo è aumentato, rispetto al I trimestre dell’anno scorso del 39%: fino a 30 miliardi di dollari USA.
    Da febbraio, del resto, ai leader della produzione, settori petrolieri e metallurgici si e’ unita l’industria meccanica, ed anche altri comparti orientati verso la domanda interna (come quello dei generi alimentari). “E’ importante che si stia delinenando una svolta nella loro [dei settori interni] dinamica, dal calo e dalla stagnazione alla crescita”, dice la rassegna del Centro di Analisi Macroeconomica. Salnikov definisce la crescita nell’industria meccanica “un ripristino” dopo il calo di molti mesi.
    Mikhail Armiakov, analista della compagnìa d’ investimenti “Russkie investory”, ritiene che la dinamica stabile del segmento industriale sia dovuta “alla brusca riduzione del costo del denaro, verificatasi a causa del gran volume di liquidità e del calo dei tassi d’interesse”. “I tassi d’interesse medi per le obbligazioni corporate si trovano al di sotto del livello d’inflazione. Le imprese ora possono approvvigionare i rubli con l’interesse del 10%-12%. Tale situazione può rimanere invariata fino alla fine di quest’anno, il che darà un supporto notevole alla produzione industriale e soprattutto a quelle aziende la cui produzione è orientata verso il mercato interno, cioè a quelle che non hanno accesso al mercato del capitale occidentale”, osserva l’economista. I buoni risultati del I trimestre fanno sperare che “a fine anno, l’incremento della produzione industriale potra’ raggiungere il 5,5%, invece del 4,5%, cioe’ dell’indice che si era previsto prima del 2003”, dice Armiakov. Aumentare la previsione della crescita annuale sarebbe, in effetti, una mossa prematura. “E’ già abbastanza ottimistica: il 4,2%-il 4,5%”, precisa Armiakov. “E il calo potrebbe avverarsi, visto che la ripresa finirà entro un mese o due, e la caduta dei prezzi del petrolio potrebbe comportare, alla fin fine, un crollo di tutta la produzione industriale”.
    Un incremento anomalo, in misura del 10,7%, è stato registrato per la medicina. Ciò sembra poter essere dovuto al fatto che in precedenza in questo settore c’era stato un calo profondo. Non è stato comunicato che cosa ha contribuito alla sua ripresa odierna. Va notato che nel 2001 una vicenda simile si registro’ per l’industria microbiologica: nel corso dell’ intero anno essa era cresciuta a ritmi più rapidi fra tutti i settori, anche del 15% al mese. Anche allora gli esperti spiegavano che la rapida crescita del settore microbiologico fosse stata dovuta ad un precedente calo profondo. La crescita rapidissima poteva derivare pure dall’aumento delle vendite dei suoi prodotti per l’industria alimentare e per l’agricoltura, i due settori che erano cresciuti a ritmi accelerati nei due anni precedenti, grazie alla svalutazione originata dalla crisi del 1998. Verso il 2002, la crescita anomala in questo comparto venne peraltro meno. E’ possibile quindi che non fosse il caso di riporre soverchie speranze anche nella medicina. Nel primo trimestre del 2003 è aumentata notevolmente anche la produzione nel settore della siderurgia e in quello della metallurgia non ferrosa (l’11,1% e il 9,5%). Di conseguenza, la siderurgia è diventata leader della crescita. Buoni tassi di crescita si sono registrati nella produzione dell’energia elettrica (l’8,6%) e nell’industria dei combustibili (il 9,9%).
    La produzione complessiva dell’energia elettrica in Russia nel gennaio-marzo 2003 è aumentata del 5,3% rispetto al periodo corrispondente del 2002: fino a 260 miliardi di kilowattore. Anche la produzione complessiva dell’energia termica è cresciuta nello stesso periodo del 12,1%, arrivando a 492 milioni di gigacalorie. L’estrazione del carbone è aumentata nel primo trimestre del 15,7%: fino a 72,7 milioni di tonnellate. L’estrazione del petrolio e del gas condensato in Russia è stata di 99,4 milioni di tonnellate, il che supera dell’11,1% il valore del periodo corrispondente del 2002. La raffinazione primaria del petrolio nello stesso periodo e’ stata di 47,1 milioni di tonnellate (arrivando a superare il livello del gennaio-marzo 2002 in misura del 4,4%), la produzione della benzina per autotrazione e’ stata di 7,1 milioni di tonnellate, il che supera del 2% il valore del periodo corrispondente del 2002 .
    La produzione del gasolio e della nafta è aumentata rispettivamente del 3,2%, fino a 13,5 milioni di tonnellate, e del 5,6%, fino a 14,6 milioni di tonnellate. Sono stati estratti 163 miliardi di metri cubi di gas naturale: questo valore supera il livello di gennaio-marzo 2002 del 2,1%.
    Una riduzione della produzione si è rilevata solo in due settori: nell’industria leggera e nella poligrafia: del 6,2% e del 10,4% rispettivamente. Questo trend, del resto, esiste ormai da più di un anno. Nessun economista poteva prevedere che la crescita media di circa il 6% sarebbe stata conseguita grazie al contributo di diversi settori non legati alle materie prime. Se i tassi di crescita rimarranno così alti fino alla fine dell’anno corrente, probabilmente si riuscirà a superare il “tetto” del 5%, stabilito dal Presidente. Va osservato che i tassi di crescita russi non rappresentano, comunque, qualcosa di unico. Secondo i dati del Comitato Statale di Statistica dell’Ucraina, ad esempio, il volume della produzione industriale in Ucraina in marzo sarebbe aumentato del 10,1%, rispetto a marzo del 2002, e nel primo trimestre la sua crescita è ammontata al 10,7%.

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