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Numero 14(78)
Serghej Ivanov:
«I rapporti tra i dicasteri militari
di Russia e Italia rivestono un carattere particolare»


    «Apertura, affiatamento, affidamento e partnership». Con queste quattro parole chiave il ministro della difesa russo Serghej Ivanov ha caratterizzato il buon sviluppo dei rapporti tra i dicasteri militari della Federazione Russa e dell’ Italia.
    Questa dichiarazione è stata fatta dal ministro nel corso degl’ incontri svoltisi a Mosca con il capo del dicastero militare italiano Antonio Martino.
    Serghej Ivanov e Antonio Martino hanno discusso (il 20 ottobre) a Mosca un ampio complesso di questioni della cooperazione bilaterale in campo militare e tecnico-militare, le prospettive delle relazioni Russia-NATO e Russia-UE nell’ambito della difesa e della sicurezza, alcuni problemi regionali, innanzitutto la situazione in Afganistan nonché il tema della non proliferazione delle armi di distruzione di massa e della lotta contro il terrorismo.
    «Siamo addivenuti alla conclusione, - ha dichiarato il ministro Ivanov al termine delle trattative, - che i problemi di ammodernamento delle Forze Armate in Russia e in Italia sono molto simili, soprattutto per quanto riguarda l’incremento dell’efficienza bellica delle forze di dispiegamento rapido della NATO e delle unità russe di prontezza permanente, cioè delle armi che praticamente possono essere adoperate per combattere le minacce esistenti nel XXI-mo secolo».
    Il ministro Ivanov ha così spiegato il carattere particolare dei rapporti tra i dicasteri militari dei nostri due paesi: «È chiaro che a questo punto un ruolo particolare è svolto dai dirigenti dei nostri due paesi, che si sono incontrati già cinque volte nel corso di questo anno. E proprio fra qualche giorno inizierà una visita ufficiale a Roma del presidente Vladimir Putin che parteciperà al nuovo vertice tra la Russia e l’ UE, presieduto dall’Italia. Sono certo che questa visita sarà una ulteriore contribuzione allo sviluppo dei nostri rapporti bilaterali».
    Serghej Ivanov ha sottolineato l’andamento positivo della cooperazione russo-italiana nel campo militare e tecnico-militare. A questo proposito ha comunicato ai giornalisti che quest’anno si era svolto il primo incontro degli esperti russi e italiani a livello di Stati Maggiori generali. Sono stati delineati dei progetti concreti del tutto nuovi, in campo militare e tecnico-militare. La parte russa ha accettato la proposta italiana di svolgere nel 2004 esercitazioni navali bilaterali nel Mediterraneo. È stato creato in comune un aereo, lo Yak-130 che può essere adoperato non solo come aereo di addestramento e di esercitazione, ma anche in qualità di aereo d’assalto subsonico. Poco tempo fa lo Yak-130 ha vinto una gara d’appalto presso le Forze armate russe. Ci sono anche «buone prospettive di cooperazione tecnico-militare nell’ambito della Marina». Ma l’opera non si limita a questo, ha affermato il ministro Ivanov che ha aggiunto che «anche la cooperazione dei due paesi nel campo dei servizi di esplorazione nonostante tutta la sensibilità di questo ambito, si sviluppa con successo». Inoltre il titolare del Ministero della Difesa ha evidenziato la contribuzione dell’Italia al programma di smaltimento dei sommergibili dismessi e delle armi chimiche russe, ricordando che «l’Italia nel quadro degli Otto era stata tra gli iniziatori del programma di “Partnership globale”». «Il Primo Ministro italiano Silvio Berlusconi ha sostenuto questa idea sin dall’inizio», - ha detto Serghej Ivanov. Il Ministro russo ha pure dichiarato che la Russia ha già realizzato la prima tappa del programma di smaltimento delle armi chimiche: «La Russia ha avviato un impianto a Gorny (regione di Saratov)». Il capo del Ministero della Difesa ha inoltre aggiunto che a questo programma aderiscono già paesi europei che non fanno parte degli «otto», per esempio la Norvegia. Inoltre la Russia, a detta del ministro, eroga anche finanziamenti dal bilancio pubblico a favore di questo programma. «Poco tempo fa il governo russo, in una riunione ad hoc, ha esaminato la messa in pratica di questo programma e ha preso una decisione adeguata per rendere la partecipazione internazionale più trasparente, più chiara e più comoda anche per quanto riguarda le tasse», - ha sottolineato Ivanov. «Ormai, alla seconda tappa del programma noi stiamo costruendo in modo attivo due nuovi impianti per lo smaltimento delle armi chimiche per compiere assolutamente anche questa tappa che scade verso il 2008», - ha indicato Ivanov.
    Secondo quanto ha detto il Ministro della Difesa d’Italia, Antonio Martino, il fatto stesso della sua venuta a Mosca con la relazione sul recente incontro dei capi dei dicasteri militari dell’Unione Europea a Roma, attesta un alto livello di fiducia nei rapporti tra i due dicasteri militari: «L’Italia è stato il paese che maggiormente si e’ pronunciato affinche’ vengano instaurati buoni rapporti tra la Federazione Russa e la NATO. Con la dichiarazione fatta al vertice Russia-NATO a Pratica di Mare, che ha avuto luogo il 28 marzo dell’anno scorso, si è aperto un nuovo capitolo nei nostri rapporti. Non è un segreto che il presidente Putin è amico personale del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il quale da sempre e con decisione ha preso posizione a favore di un costante perfezionamento e consolidamento delle relazioni russo-italiane. Un segno palpabile dell’amicizia tra i nostri paesi è dato dal fatto che io sia venuto a Mosca per mettere al corrente del mio collega russo i risultati del recente incontro dei capi di dicasteri militari del CE a Roma.
    Il XX-mo secolo è per fortuna finito. Nel XXI-mo secolo che comincia si prospettano sceneggiature internazionali del tutto diverse, in cui i rapporti tra la Russia, il Consiglio Europeo e gli USA acquisiscono un valore importantissimo».
    Quindi Antonio Martino ha ringraziato il suo collega russo della possibilità che gli era stata offerta, nel corso della visita in Russia, di visitare San Pietroburgo: «Per me questa visita era specialmente gradevole perché io sono nato a Messina. E noi messinesi anche dopo 95 anni ci ricordiamo dell’aiuto che al tempo del terremoto del 1908 ci hanno prestato i marinai, in particolare quelli dell’incrociatore «Aurora» dove io sono salito a San Pietroburgo». A questo proposito il ministro Ivanov ha ricordato che nel 1908 lo zio di Antonio Martino era sindaco di Messina, e «forse questa è una delle ragioni per cui quest’anno la Marina russa del Mar Nero è stata accolta con tanta ospitalità in Sicilia e in Sardegna».
    Ebbene, da parte nostra aggiungiamo che questo è un altro esempio concreto di un ingegnoso intreccio nel plurisecolare dialogo russo-italiano.

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