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Numero 15(79)
Previsioni: nel 2050, la Russia piu’ forte
di Francia e Regno Unito


    Secondo gli analisti della Goldman Sachs, verso il 2050, la Russia può sorpassare come tenore di vita l’Italia e la Germania, e per lo sviluppo economico anche la Francia e la Gran Bretagna.
    Per il PIL globale, calcolato in dollari USA, la Russia può sorpassare la Cina, il Brasile, la Russia e l’India, verso la metà del secolo, sorpasseranno i sei Paesi industrializzati più importanti. Nel contempo, gli altri analisti invitano i rispettivi Governi a non darsi all’ autocompiacimento, ed a varare riforme strutturali, ma in genere sono d’accordo con le conclusioni ottimistiche dei loro colleghi della Goldman Sachs.
    “Brasile, Russia, India, Cina: la strada verso il 2050”, la relazione della Goldman Sachs, pubblicata il 1 ottobre, dice che se “tutto andrà liscio”, nei prossimi anni questi quattro Paesi diventeranno i più attraenti nel mondo per gli investimenti, sia diretti, sia da portafoglio. I tassi di crescita economica dei leaders attuali dell’economia internazionale, cioè dei sei Paesi industrializzati più importanti del mondo, gli Usa, il Giappone, la Gran Bretagna, la Germania e la Francia), ammonteranno, nel corso di mezzo secolo, sì e no al 2%. Secondo la Goldman Sachs, ciò permetterà all’India verso il 2032 di sorpassare il Giappone, per il volume del PIL, mentre la Cina, verso il 2041, dovrebbe superare, in quest’indicatore, gli USA.
    La Goldman Sachs prevede che i trends di oggi nell’economia dei quattro Paesi emergenti si manterranno anche in futuro, tenendo presente i fattori demografici. I calcoli per la Russia, ad esempio, erano basati sui dati dell’Ufficio di censimento degli USA. Secondio questi dati, il numero dei russi dovrebbe ridursi da 144 milioni nel 2003 a 118 milioni nel 2050. La previsione tiene conto anche del rallentamento della crescita, man mano che le quattro economie diventeranno “adulte”. L’incremento del PIL in dollari sarà condizionato, per un terzo, dal rafforzamento delle valute nazionali dei quattro Paesi, e per due terzi, dall’incremento della produzione di merci e servizi. “Per conseguire tali risultati, questi Paesi non devono svolgere qualche speciale poltica economica, mirata a ripetere il miracolo delle “tigri dell’Asia”, precisa Dominic Wilson, l’analista capo della Goldman Sachs. “Basta provvedere alla stabilità macroeconomica, all’apertura dell’economia, lavorare per ottimizzare istituti pubblici e di mercato, insfratrutture ed istruzione pubblica”.
    “Per la Russia, la conclusione più importante della relazione”, aggiunge Wilson, “concerne il fatto che essa, a differenza del Brasile, dell’India e della Cina, ha tutte le chances di raggiungere i Paesi industrializzati non solo per l’entità dell’economia, ma anche per il tenore di vita”. Nel periodo decorrente da oggi sino al 2020, il tasso di crescita del PIL pro capite ammonterà, secondo la prognosi della Goldman Sachs, al 7%-10% all’anno. Secondo la stima di Wilson, la probabilità che la situazione in Russia si sviluppi secondo l’ipotesi della Goldman Sachs, “supera il 50%”.
    Ma Wilson non esclude che la sua previsione può risultare anche troppo cauta: il balzo economico potrebbe essere anche più rilevante se emerge il settore sommerso dell’economia russa, non preso in considerazione dalle statistiche ufficiali. E poi, secondo Wilson, potrebbero anche non avverarsi le previsioni tristi, preparate dall’Ufficio di censimento statunitense, relative allo sviluppo della situazione demografica in Russia, sulle quali si basano i calcoli della Goldman Sachs. Non viene analizzato nella relazione l’impatto dei prezzi del petrolio sulle prospettive a lungo termine dell’economia russa. “In tutti e quattro i Paesi esistono problemi particolari da superare: mentre l’economia russa dipende dai prezzi delle materie prime, in Brasile c’è un debito interno ed estero enorme, e la Cina dobrebbe ancora passare alla democrazia”, precisa Wilson.
    Secondo gli economisti, la previsione della Goldman Sachs sarebbe assai realistica. “Io valuto in modo un po’ più ottimistico le prospettive economiche della Russia, in prospettiva a breve termine e in modo un po’ più pessimistico, in prospettiva a lungo termine”, dice El Brich, l’economista capo dell’UBS. “Ma nel complesso, le conclusioni della relazione sono abbastanza ragionevoli. Il baricentro dell’economia internazionale, indubbiamente, si sta spostando”. A detta di Brich, i Paesi come il Vietnam possono crescere in calcolo pro capite anche più rapidamente della Cina, dell’India o della stessa Russia. “Non impareremo mai a capire la Russia, quindi tutto è possibile”, dice Peter Wastin della società per investimenti “Aton”. “Ma secondo le mie stime, la Russia potrebbe veramente superare la Germania fra 30 anni”. Sia Wastin, che Brich sono d’accordo con gli economisti della Goldman Sachs che l’essenziale è continuare le riforme strutturali, puntando soprattutto sulla riforma bancaria ed amministrativa. “I processi economici non procedono in modo lineare, il che è stato dimostrato dalla scissione dell’URSS”, dice Evghenij Gavrilenkov, capo economista della “Troyka-dialog”. “Ma, a livello di principio, i calcoli della Goldman Sachs non sono da scartare».

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