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Numero 16(80)
SUPEREURO
La Commissione europea non ha intenzione di introdurre misure tese al contenimento dell’euro


    Il 4 dicembre, la Commissione Europea ha smentito la notizia secondo la quale stesse esaminando la possibilità di applicare delle misure tese al contenimento dell’euro, che cresce sempre più rapidamente. “Questa notizia è assolutamente infondata”, ha detto Gerassimos Thomas, il responsabile della Commissione europea per affari economici e valutari. “La politica di movimento dei capitali in Europa è assolutamente trasparente, e non c’è l’intenzione di introdurre meccanismi di controllo in Europa o fuori di essa”, ha aggiunto Thomas.
    Va ricordato che tali timori sono nati dalla notizia, pubblicata dal quotodiano britannico The Daily Telegraph che ha citato lo studio realizzato da Pedro Solbes, membro della Commissione economica. Il Daily Telergaph comunicava che Bruxelles stava esaminando gli aspetti giuridici dell’introduzione dei meccanismi di controllo del cambio valutario dell’euro. Thomas a sua volta ha precisato che la notizia riferita dal giornale inglese si basava sul rapporto dell’UE del 26 novembre, intitolato “EU review 2003”.
    In realtà il documento dice che la Commissione europea può introdurre una regolamentazione della circolazione valutaria solo nel caso in cui il movimento dei capitali sarà pericoloso per la poltica europea economica e finanziaria. Quest’anno l’euro è rincarato del 15%. “Tali provvedimenti possono suscitare l’abbassamento del tasso di cambio dell’euro, anche se quest’effetto potrebbe durare poco”, afferma Jake Moore della Barclay’s Bank. – E’ difficile che la regolamentazione della circolazione valutaria sia introdotta, ma lo stesso fatto che tale probabilità esiste fa si’ che la si prenda sul serio”.
    La Commissione potrebbe in particolare applicare limitazioni quantitative sull’afflusso dei capitali, comunica The Daily Telegraph. Ma la stessa Commissione europea, citata dallo stesso giornale, ha dichiarato di non aver intenzione di introdurre alcuna regolamentazione della circolazione valutaria. “Il documento è stato visto e letto ormai da molti, e nessuno ne ha tratto conclusioni così assurde”, ha aggiunto Thomas. “Le conclusioni del Daily Telegraph sono assurde”.
    Il movimento del cambio dell’euro riflette il trend globale dell’indebolimento del dollaro USA. E’ possibile affermare, di fatto, che gli USA, mediante l’indebolimento della propria valuta nazionale, risolvono il problema del deficit della loro bilancia dei pagamenti. E’ poco probabile che nella situazione attuale la Banca Centrale europea introduca misure tese al contenimento dell’euro. Basta vedere il Giappone, la cui Banca Centrale ha comprato, nel corso di quest’anno, decine di miliardi di dollari per sostenere lo yen. L’applicazione di suddette misure infatti non farebbe che abbassare i ritmi del rafforzamento dell’euro rispetto al dollaro, ma non comporterebbe un’inversione del trend.

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