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Numero 3(48)
Due forum

    Ai primi di febbraio, quasi contemporaneamente si sono svolti due forum mondiali, ai quali le star più importanti sono stati i rappresentanti del governo russo.
    Il forum economico mondiale che prima aveva sempre avuto luogo a Davos (Svizzera), in quest’anno si è svolto a New York. Si è deciso di trasferirlo a New York per due motivi: anzitutto, in segno di solidarietà con la grande città che l’11 settembre dell’anno scorso aveva subito l’attacco dei terroristi, e poi, perché il governo svizzero si è lamentato di dover spendere troppi soldi per garantire la sicurezza ai partecipanti. Quanto alla sicurezza, New York ha preso delle misure più dure per garantirla. Esagerando solo un pochino, si può dire che al centro di Manhattan, nella zona dell’hotel “Waldorf Astoria”, dove si svolgeva il forum, sia stato introdotto lo stato d’assedio.
    Una delle “star” del forum è stato il premier russo Mikhail Kassianov che vi ha fatto un discorso nell’ambito della sua visita negli USA. Il presidente del governo russo, intervenendo alla seduta plenaria del Forum economico mondiale, ha assicurato i suoi partecipanti che la Russia avrebbe svolto in modo ancora più attivo le riforme democratiche e da mercato.
    Mikhail Kassianov ha affermato che la Russia guadagnasse i soldi da sola, senza chiedere aiuti finanziari a nessuno. Anzi, a detta di Kassianov, la Russia fornisce aiuti da molti miliardi ad altri Paesi. “Il volume di aiuti russi ai Paesi stranieri costituisce decine di miliardi di dollari”, ha rilevato il premier. Ha sottolineato in modo particolare l’importanza di questi aiuti ai Paesi della CSI, che si fanno tramite cancellazione dei debiti, forniture di materie prime con i prezzi speciali. La Russia dà un gran contributo anche alla lotta con la povertà nel mondo, cancellando più di 30 miliardi di dollari che le dovevano i Paesi più poveri.
    Il momento chiave della visita di Kassianov negli USA è stato il suo incontro con George Bush. Alla Russia è stata promessa l’assistenza nell’abolizione dell’emendamento Jackson-Vanick e nell’adesione alla WTO. Facendo il bilancio della sua visita, Kassianov ha detto che i risultati dimostrano la nuova qualità dell’interazione bilaterale che indubbiamente riceverà un nuovo impulso nel corso del summit di due Presidenti a Mosca, fissato per il prossimo maggio.
    Ma non tutto è così entusiasmante. Nel contempo, Kassianov ha riconfermato la posizione di principio della parte russa sulla necessità di rinunciare a qualsiasi “doppio standard” nel campo della sicurezza internazionale e ha rilevato avvedutamente che le parti non sempre convergono nel giudizio sui metodi dell’eliminazione del terrorismo internazionale. Kassianov ha anche invitato gli Stati Uniti a svolgere le operazioni antiterroristiche in base alle minacce reali e non mitiche.
    Parallelamente al Forum economico mondiale, a Monaco di Baviera ha avuto luogo la 38-ma Conferenza internazionale per problemi relativi alla politica della sicurezza, che viene a volte definita la “Davos militare”. Qui il protagonista è stato il ministro della difesa russo Serghei Ivanov, che ha annunciato il successo della riforma militare, la decisione di principio sul passaggio verso l’esercito contrattuale e ha fatto sapere che era già stata presa la decisione sulla messa in dotazione dei nuovi sistemi delle armi ad alta precisione, necessarie per combattere le minacce e le sfide moderne. L’intervento del ministro russo ha suscitato particolare attenzione dei partecipanti alla conferenza anche per il fatto che Serghei Ivanov ha letto la sua relazione senza l’interprete, in inglese assai buono.
    La Conferenza di Monaco è stata quasi subito succeduta da quella di Roma. Serghei Ivanov ha rimproverato ai partner occidentali i “doppi standard” e il desiderio di costruire il sistema della sicurezza senza la partecipazione della Russia. Il ministro della difesa dell’Italia Antonio Martino ha rassicurato l’ospite russo, che l’Italia si è sempre schierata e si schiera per la partecipazione della Russia al nuovo sistema della sicurezza internazionale, da elaborare nel secolo iniziato. Inoltre, Martino ha rilevato che Roma non ha accolto nessun rappresentante ceceno. In questo modo Martino ha risposto, alla conferenza stampa, alle critiche, risuonate nella relazione di Serghei Ivanov che aveva affermato che gli emissari ceceni erano accolti nelle capitali europee. E il Segretario generale della NATO, George Robertson, ha detto che l’alleanza ha intenzione di collaborare con la Russia “come con un partner paritario, nei nuovi settori, vantaggiosi per entrambe parti”.

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