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Numero 2(82)
A sud di Mosca

    “Nella Russia bisogna credere…”: Tjutchev? No. Parole pronunciate al Cicco Club da imprenditori italiani sorseggianti champagne in compagnia dell’ambasciatore italiano a Mosca: “bisogna investire non solo in denaro, ma anche e soprattutto in fiducia”
    A sud di Mosca, per festeggiare San Valentino si fanno le cose decisamente in grande. Si tratta dell’inaugurazione ufficiale del nuovo locale italiano Cicco Club, alla quale sono stati invitati piu’ di cinquecento personaggi appartenenti alla Mosca in vista. Nei suoi intenti, la serata vuole essere il simbolo del’interscambio culturale Russia-Italia, ed a giudicare dal numero di adesioni all’evento sembra tale interscambio nasca e si sviluppi sotto i migliori auspici. Alquanto difficile, per un privato, organizzare una serata di questo tipo; 100.000 dollari e piu’ di due settimante di lavoro alacre di un centinaio di persone. Ma la signora Antonella Rebuzzi non e’ persona comune. Inizia a lovorare dodici anni fa in qualita’ di responsabile acquisti presso una societa’ di Import di alimentari italiani a Mosca. Il suo talento imprenditoriale trova nella consolidata esperinza e nel fiuto affaristico del buusinessman Giovanni Greco-Longhi (Presidente dell’Adidas in Russia) un sostegno d’oro, e da li’ parte l’ascesa; quasi contemporaneamente nasce l’ormai storico ristorante Il Pomodoro a Mosca e viene fondata la Italmarket, societa’ di Import di prodotti italiani a formula Cash & Carry. Poco tempo dopo vengono aperti in successione la Trattoria da Cicco, Pinocchio ed un po’ piu’ tardi Cicco Pizza, mentre all’attivita’ d’importazione dell’Italmarket viene affiancata la produzione propria di pasta & affini direttamente in Russia, con la nascita di Cicco Pasta. Sembra quindi che il successone dell’alta cucina made in Italy sia stato travolgente anche nelle lande dello šèi e del samovar. E che in questi dieci anni abbia fatto in tempo a trasformarsi anche in qualcos’altro. Ovvero in simbolo dell’Italia; della fantasia, dell’eleganza, del gusto, e soprattutto della calda ospitalita’ per le quali lo Stivale e’ tanto amato in tutto il mondo. Ecco che nasce quindi Cicco Club, piu’ che un ristorante una filosofia, un’occasione di incontro tra due culture cosi’ diverse eppur cosi’ simili quali quella russa e quella italiana. Il locale e’ gia’ aperto da un mese, ed ha gia’ ricevuto visite di Ministri e vari personaggi illustri. Si aspettava per l’inaugurazione solo un timido accenno di sole primaverile, e magari anche quel pizzico di magia nell’aria propria del giorno degli Innamorati, a dare una nota di colore in piu’ al tutto. Versione ufficiale. In realta’, decisivi riguardo alla scelta del giorno sarebbero stati i fitti impegni di un certo signor Al Bano, venuto apposa dall’Italia per far da patrono alla serata ed estasiare il pubblico russo con i celeberrimi successi Felicita’, Ragazza che sorridi e far sorridere di nostalgia gli astanti italiani con Santa Lucia, ’O sole mio, e last but not least l’irresistibile Jamm’e Jamm’e, per le quali si scatena una letterale ovazione, e si vedono russi in cravata e signore su tacchi Prada o Sergio Rossi cimentarsi nella tarantella. L’amicizia tra la signora Rebuzzi e la popstar, anche se alquanto recente (nata due anni fa in occasine del Festival della canzone Italiana a Mosca) sembrerebbe veramente consolidata. I vari bianchi e rossi nei bicchieri degli invitati, Nostalgia, S.Carmelo, Felicita’ ed altri, provengono infatti dalle vigne pregiate dello stesso Al Bano, che nella vita, per chi non lo sapesse oltre che cantante e’ anche produttore di vini. E la stessa signora Rebuzzi, dal canto suo, vanterebbe passata esperienza canora di un certo rilievo. In programma comunque, oltre alla musica di Al Bano ci sono danze e canti folkloristici di diversi paesi europei e le “pause gastronomiche” tra uno spettacolo e l’altro, dove col sottofondo del Jazz romantico e vagamente parigino dei Deti Orkidej vengono servite in calici di cristallo le originalissime portate di Valentino. Colpisce l’abilita’ con la quale lo chef bresciano riesca a conciliare le note gastronomiche tipicamente italiane con il gusto russo: accanto a forme di grana scavate e riempite di formaggio a tocchetti ed alle coreografie di tartine e prosciutto crudo compaiono i vol au vent al caviale rosso e nero, lo storione a fettine e le costine d’agnello, particolarmente amate qui in Russia. Splendide inoltre le sculture in ghiaccio porta frutta e porta bottiglie ed il dessert e’ veramente da tre stellette Michelin.
    “Sappia che La sostengo pienamente in questo progetto […]; tra la Federazione Russa e l’Italia intercorrono storiche relazioni di amicizia, che favoriscono i rapporti culturali ed economici tra i nostri due popoli. Il Governo Italiano lavora in questa direzione; durante questo semestre di Presidenza esso ha contribuito ad avvicinare la Russia all’Unione Europea. Grazie a cio’ ci sentiamo piu’ vicini alla Russia, che guarda a sua volta con crescente rispetto e simpatia alla nostra economia, ai nostri imprenditori, al nostro Governo, al nostro Paese […]. Un forte abbraccio – Silvio Berlusconi”.
    Ed e’ forse una lacrima di commozione, quella che brilla negli occhi sorridenti della signora Rebuzzi, mentre orgogliosamente rivolge attraverso le numerose telecamere l‘invito al Presidente a raggiungerli, ed a festeggiare insieme l’inizio di un’epoca nuova. Le sorprese del Presidente continuano: venti graziosissime coriste in costume, dirette con passione dalla signora Rebuzzi intonano la canzone Azzurro Liberta’ scritta da ipse Silvio, mentre sul maxischermo sovrastante il palcoscenico scorrono filmati della visita del Premier a Mosca e del suo incontro con Vladimir Vladimirovich. Non che gli illustri ospiti russi intendano stare a guardare. Anatolij Klimin, businessman portavoce del progetto “100 samych samych” consegna pubblicamente alla padrona di casa a nome di tutta la grande imprenditoria russa uno splendido gioiello, in segno di riconoscenza per la sua attivita’ di rappresentanza dell’Italia e degli imprenditori italiani, oltre che in segno di apprezzamento e d’affetto nei confronti di una persona davvero straordinaria. “Sono estremamente soddisfatta di questa serata”, commenta in un secondo tempo la signora Rebuzzi, rispondendo alle domande dei giornalisti, “e mi piace pensare che tutti qui possano sentirsi in Italia, e considerare il Cicco Club un’oasi di pace […]. Abbiamo lavorato molto, ed affrontato diverse difficolta’ per ottenere questi risultati, ma alla fine ce l‘abbiamo fatta. Le difficolta’”, prosegue poi, riferendosi alla situazione russa attuale “ci sono sempre state, e dappertutto, non solo in Russia. Servono riforme, lavoro enorme; pero’ io mi sento gia’ un po’ russa, a dire il vero, e voglio stare qui, vicino a voi, insieme a tutti gli italiani che amano il popolo russo”. Ed a chi le chiede in cosa consista l’ingrediente segreto della leadership femminile al’italiana risponde: “Cerco di fare a tutti i miei collaboratori un po’ da mamma, e tengo presente sempre le cose piu’ importanti nella vita, ovvero l’amore, la salute, la realizzazione personale”.

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