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Numero 2(82)
Parola di Berlusconi!
TEMPO DI VERITA’
Il Presidente del Consiglio fa il punto sul Governo


    (FCF) Acque agitate nella politica italiana, a destra e sinistra, con i partiti quasi più presi a litigare con alleati -o presunti tali- che con gli avversari. Si sono accapigliati nella Casa delle Libertà Lega Nord, AN e UDC; fanno altrettanto nell’Ulivo DS, Margherita e SDI da una parte, Verdi, Italia dei Valori e Comunisti Italiani dall’altra: chi sono i veri ulivisti? questo il tema del contendere tra le forze dell’opposizione.
    A destra Silvio Berlusconi lavora ancora alla lista unica in vista delle Europee, a sinistra avrebbe tanto voluto riuscirci il Presidente della Commissione UE Romano Prodi, ma i Socialisti di Enrico Boselli si sono messi di traverso all’ingresso nel listone dei candidati dell’Italia dei Valori, e così gli uomini di Antonio Di Pietro e di un Achille Occhetto sempre più velenoso verso i suoi ex compagni diessini (“in un paese normale al fondatore del partito, quale sono io, avrebbero offerto la Presidenza…” ha detto l’ex Segretario prima del PCI e poi del PDS) correranno in alternativa alla lista dei presunti prodiani doc; mentre ad Alfonso Pecoraro Scanio -che con i suoi Verdi ne è fuori- l’idea che il simbolo dell’Ulivo sia appannaggio solo di una parte della coalizione non è andata giù.
    In questo bailamme Berlusconi, che da quando è Presidente del Consiglio ha scelto un profilo molto basso, ha deciso di esporsi in prima persona prendendo la parola per fare il punto della situazione.


    “Il Governo del paese non ha mai smesso di lavorare e non ha perso un istante” ha detto Silvio Berlusconi rivolgendosi agli Italiani attraverso i canali della televisione di stato, “tutti i giorni abbiamo trovato l’accordo sulle cose necessarie da fare e che cambieranno l’Italia”. “Si è scritto e parlato tanto sulle difficoltà nei rapporti interni ma si è soprattutto esagerato: se Follini, per esempio, ha declinato il mio invito ad entrare a fare parte della squadra di Governo è perché è difficile fare al tempo stesso il Ministro ed il Segretario di un partito, tant’è che gli avevo offerto un Dicastero senza portafogli così come accade per Fini (Presidente di AN, ndr) e Bossi (Segretario Federale della LN, ndr), lui ha preferito continuare ad occuparsi a tempo pieno dell’UDC, anche perché il suo stesso partito, nel Congresso che lo ha eletto, aveva stabilito l’incompatibilità fra le diverse cariche.” Per Fini, però, si era posto il problema del ruolo, del suo ‘peso’ specifico all’interno del Governo… “si è ritenuto di dare vita a un Consiglio di Gabinetto composto dai quattro principali partiti della coalizione su sei che la compongono (restando fuori quindi i più piccoli PRI e nuovo PSI, ndr) affidando a Fini quel ruolo che già avevo individuato quando avevo proposto la cosiddetta ‘cabina di regia’, sarà lui a dirigere il Dipartimento di Politica Economica della Presidenza del Consiglio”, e poi c’era anche il problema Tremonti, difeso a spada tratta da Bossi e i suoi, ma giudicato troppo ‘potente’ dagli altri alleati, tanto che si era ipotizzato un frazionamento del suo Ministero… “Nessuno discute la preparazione e la genialità di Giulio Tremonti, ma talvolta, pressato dalle scadenze interne ed europee, ha portato in Consiglio dei Ministri provvedimenti che non erano stati preventivamente discussi, e sollecitandone l’approvazione per non essere impossibilitato ad agire, gli si chiede semplicemente di essere maggiormente coinvolti.” “Non credo” ha proseguito il Premier “ci sia mai stata occasione in cui Forza Italia abbia fatto pesare agli alleati il fatto di avere il 60% dei voti della CdL, ma è stata comunque formalizzata la necessaria partecipazione di tutti alle discussioni più importanti. Io ho chiarissime le necessità del paese, le riforme di cui c’è bisogno…” Già, le riforme, il cardine dell’alleanza con Umberto Bossi, il motivo per cui il leader leghista ha detto che non vuole assolutamente rompere la maggioranza, “perché Berlusconi” ha detto il senatur “è e resta l’ultima possibilità di avere un’ Italia federale”, e il Cavaliere di Arcore gli ha risposto così: “il passaggio ad uno Stato Federale è un passaggio epocale.
    Portare la scuola... la sanità…più vicine ai cittadini è importante, e su queste cose abbiamo trovato l’accordo, le discussioni sono sempre rimaste fuori dal Consiglio dei Ministri. Bossi e il suo partito chiedono il Senato Federale e che venga eletto in concomitanza con le assemblee regionali, ma questo creerebbe uno sfasamento fra la Camera ed il Senato stesso. Un primo aspetto positivo sarebbe l’uscita da questo bicameralismo perfetto con la sola Camera cui verrebbe affidata la promulgazione delle leggi nazionali ed il Senato che si occuperebbe di tutto quel che riguarda le Regioni, però occorre anche stabilità per tutta la durata della legislatura: ecco perché ho proposto l’ ‘election day’, un giorno unico in cui venga accorpato il voto per Parlamento Nazionale, Senato Federale, Regioni, e anche elezioni amministrative, almeno quelle delle principali città! E non come oggi con elezioni continue precedute da sei mesi di campagna elettorale che alzano tensioni e paralizzano il paese.” Semberebbe facile, però… “tutte le volte” ha detto Berlusconi “che si propone di cambiare qualcosa rispetto al passato bisogna lottare contro tutti!”
    Al Premier si chiede anche di rendere conto delle promesse elettorali: due sole aliquote di tasse (“ci stiamo arrivando, un po’ per volta” ha risposto, “e comunque abbiamo deliberato l’esenzione totale dalla presentazione della denuncia dei redditi, e quindi da ogni forma di tassazione, per quei nuclei familiari che abbiano un reddito complessivo sotto 15 milioni delle vecchie lire, e questo significa una aiutare milioni di Italiani”), un milione e mezzo di posti di lavoro (“però intanto da una statistica vediamo che le ore di sciopero in un anno per contrasti di lavoro sono scese a sole 104mila, mentre quelle per ragioni politiche sono salite a 24 milioni! come dire che i sindacati italiani hanno come obbiettivo principale non le politiche del lavoro ma la lotta politica al Governo. Comunque in Italia ci sono 842mila nuovi posti di lavoro, la disoccupazione è scesa all’8.5%, e anche nel sud del paese il lavoro cresce tant’è che la disoccupazione è scesa dal 21 al 16%!”), riduzione dei tre milioni di reati commessi ogni anno in Italia (“diversamente di quanto accade in molti altri Stati Europei dove la criminalità cresce in Italia c’è un’inversione di tendenza…”), il milione di vecchie lire di pensione minima per tutti i pensionati (“intanto centinaia di miglia di pensionati la hanno già avuta”), l’apertura dei cantieri della grandi opere pubbliche.
    Risposte difficili da dare, anche perché in questi suoi due anni e mezzo di Governo Berlusconi ha dovuto affrontare “l’attacco alle Twuin Towers, due guerre, il crollo delle borse, l’impatto dell’ingresso dell’euro” e ancora i crack Cirio e Parmalat, tutte cose che hanno messo in difficoltà l’economia. “Ma non si diano tutte le colpe all’euro” ha sottolineato il Presidente del Consiglio “e nemmeno ai negozianti, anche se nei pubblici esercizi, nella moda, nell’abbigliamento, c’è stata un’oggettiva lievitazione dei prezzi. In Italia solo il 20% del mercato è occupato dalla grande distribuzione, e nei loro punti vendita trovate ancora i prezzi con i centesimi, nei negozi più piccoli invece, ma non credete per lo abbiano fatto per guadagnare di più, hanno arrotondato i prezzi, ma il più delle volte semplicemente per una questione di comodità e praticità, ma questo significa una crescita dell’inflazione. Io vorrei citare una frase di Luigi Einaudi: ‘i prezzi bassi si fanno con i piedi’, girando, confrontando, e poi acquistando laddove il prezzo è più conveniente. E. comunque, infine, stiamo insistendo per l’introduzione della banconota da un euro. Noi eramo abitati alle 500 lire, adesso ci sono i 2 euro, che sono quasi 4mila lire, e attenti al quasi, perché dire che un euro è pari a 2mila lire di una volta è sbagliato, non è vero, ma facendolo, come succede a me per primo, causiamo due punti di inflazione!”
    C’è poi, spinosa, e sottolineata da tutti i media, la questione Giustizia: “non s’è mai visto -spiega un Berlusconi per una volta affatto sorridente- uno sciopero dei magistrati nemmenop contro una legge vigente, ma addirittura contro una legge in discussione. Questo modo del sistema giudiziario di mettersi contro il Parlamento è al limite del sovversivo…!”
    Diverso l’atteggiamento, e l’espressione, quando l’accento cade, infine, sulla politica internazionale. “Per la prima volta un Presidente Italiano è stato ascoltato come consigliere anche su problemi interni tanto dagli Stati Uniti come dalla Federazione Russa. L’Italia è la sesta potenza economica del mondo, e il terzo paese contribuente dell’Unione Europea, e durante il semestre di Presidenza Italiana siamo riusciti a varare la soluzione di 82 problemi ottenendo l’unanimità! Abbiamo anche varato la creazione di una forza di difesa comune indispensabile…altrimenti non possiamo sederci al tavolo al pari degli altri, ed ancora, grazie a regola comuni, una difesa europea che si integra con la NATO… Poi ci sono i problemi che restano, vedi per esempio la fatica che fanno grandi paesi come Francia e Germania a cedere anche piccole quote della propria sovranità nazionale…”

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