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Numero 3(83)
L’ufficio di Mosca per i diritti umani:
in Russia, fra poco, gli skinheads saranno 80 mila


    Il numero dei gruppi neonazisti operanti in Russia sta crescendo precipitosamente, ed ora i loro adepti ammontano a circa 50 mila persone. Secondo quanto scrive il quotidiano “Novye Izvestiya”, questi sarebbero i dati presentati dall’Ufficio di Mosca per i diritti umani. Due anni fa, secondo lo stesso Ufficio, le teste rasate sarebbero state 30 mila. Ora nel paese si verifica la “seconda ondata” di diffusione della “cultura degli skin”. I gruppi di teste rasate agiscono in 85 città, capoluoghi regionali e provinciali. I difensori dei diritti umani prevedono che nel giro di un anno o due il numero degli skinheads aumenterà fino a 75-80 mila persone, dopo di che la crescita si rallenterà.
    Secondo quanto affermano gli impiegati dell’Ufficio, le forze dell’ ordine contrastano poco l’edizione e la distribuzione dei libri e dei periodici di tipo nazionalista, e in molti casi non vogliono riconoscere che le percosse e gli omicidi dei quali sono vittima gli immigrati, nonché lo sventramento delle loro abitazioni, fossero dovuti alle azioni delle teste rasate: la polizia spesso preferisce attribuire tutto al teppismo.
    Secondo le informazioni del fondo “Opinione pubblica”, il 16% dei russi ritiene che nel nazismo come idea siano presenti momenti non solo negativi, ma anche positivi. Il 29% ha riferito che le organizzazioni naziste esistono nella loro città. Il 68% dei russi e’ sicuro che i nazisti siano pericolosi per la società, mentre solo il 24% crede che le autorità li combattano per davvero, e il 51% pensa che le autorità chiudano un occhio sull’attività dei nazisti.
    I primi skinheads sono comparsi in Russia nei primi anni ‘90. Allora non facevano pogrom, ma si limitavano a girare per le strade con simboli nazisti in bella vista . La trasformazione di gruppetti separati di giovani in reparti combattenti è avvenuta nel corso della prima guerra di Cecenia, negli anni 1994-1996, ricorda il giornale. In quel momento, nelle città russe più grandi, Mosca, San Pietroburgo, Nizhnij Novgorod, sono apparsi gruppi di giovani rasati a zero, che indossavano giacche corte senza colletto, jeans neri e scarponi pesanti militari con la suola spessa. Fra i simboli da loro usati si riscontra più spesso “la croce celtica”, una croce disegnata dentro un tondo, nonché le lettere WP (abbreviazione dall’”white power”) e il numero 88, che vuol dire “Heil Hitler”!
    Negli stessi anni le teste rasate sono state coinvolte per la prima volta nella politica. A Mosca, la prima organizzazione a mettersi in contatto con i giovani è stata “L’Unione nazionale russa” di Konstantin Kassimovskij. Presso quest’Unione esisteva addirittura un reaparto speciale per il lavoro con gli skinheads, e sono stati nominati dei responsabili che dovevano curare quest’attività. A Pietroburgo il Partito nazionale repubblicano di Yuri Beljaev ha lavorato per fare dalle teste rasate una forza politica seria. Più tardi a queste associazioni e’ succeduto il Partito nazional-popolare, il cui leader Aleksandr Ivanov-Sukharevskij ha anche scontato, nel 1999, 9 mesi di prigione per avere eccitato l’inicimizia interetnica. L’ideologia del partito è il “russismo”, la dottrina che combina il monarchismo ortodosso prerivoluzionario con il nazional-socialismo. Il 3 ottobre del 2003, il leader del partito Ivanov-Sukharevskij aveva subìto un attentato, in conseguenza del quale è rimasto cieco. Da allora l’attività del partito si è ridotta notevolmente.
    A Mosca, oggi sono attivi i gruppi “Skinlegion”, “Filiale russa della B&H” (Blood&Honor, un’organizzazione neonazista, vietata in Germania) e “Brigate riunite-88”. Ogni gruppo comprende da 200 a 250 persone. E tenendo conto di altri piccoli gruppi e bande, il numero degli “skin” a Mosca e nella Regione di Mosca ammonta a 5.000-5.500 persone.
    A Pietroburgo il numero di teste rasate, secondo gli esperti dell’Ufficio per i diritti umani di Mosca, è di 3 mila persone. Tra le organizzazioni più note ci sono “Russkij kulak” (“Pugno russo”) e il “Kolovrat” (“Vortice”), ciascuna delle quali ha qualche centinaio di membri militanti.
    A Nizhnij Novgorod, il terzo centro delle teste rasate, sono almeno 2.500, mentre il gruppo più grosso è “Sever” (Nord) che riunisce più di 300 persone.

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