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Numero 5(85)
Il caso di Galdetskij

    Il 9 aprile il Paese è stato sconvolto da un articolo comparso sul giornale “Novaya gazeta”. L’articolo ha parlato dettagliatamente di come Gherman Galdetskij, uno studente di 19 anni, abbia cercato di contrastare da solo una serie du stupri praticati dalla polizia di Mosca nella metropolitana. Lo sconvolgimento è solo aumentato quando era venuto fuori che il giorno dopo l’uscita dell’articolo Galdetskij è stato gravemente ferito nei pressi della stazione di Yaroslavl, ed e’ ricoverato in gravissime condizioni.
    Di conseguenza, il Ministro degli interni, Rascid Nurgaliev ha preso sotto il suo controllo personale l’indagine sull’attentato a Galdetskij. Secondo quanto ha dichiarato un portavoce del Ministero degli Interni, il ministro aveva ordinato di creare un gruppo speciale composto degli agenti più competenti del servizio di sicurezza interna, di investigazioni e dei gruppi per la lotta alla criminalità organizzata. I risultati delle indagini saranno riferiti direttamente al ministro. Speriamo che i membri del gruppo speciale non mettano l’interesse di corpo al di sopra della verità, come sembrano aver già fatto i loro colleghi della Direzione per gli affari interni di Mosca, la quale si è affrettata a dichiarare che tutti i fatti, raccolti da Galdetskij non sarebbero confermati, e che certamente i poliziotti non avrebbero niente a che fare con l’attentato al ragazzo. I poliziotti hanno peraltro sostenuto di essere sicuri di trovare presto gli attentatori, e ciò induce ad ipotizzare che la situazione possa seguire una rotta ormai sperimentata tante volte: la polizia costringerà a confessare in fretta qualcuno degli arrestati, di aver tentato l’omicidio per motivi personali o interessati, oppure attribuirà il tentato assassinio a qualcuno dei malavitosi morti. Non c’è altro da attendere peraltro dai capi di polizia di Mosca, che hanno detto più volte che a Mosca tutto è tranquillo.
    Qualora i colpevoli di aggressioni e di stupri non vengano castigati, la popolazione perderà cio’ che resta della fiducia nei confronti della polizia. Speriamo che il ministro degli interni sia stato sincero a rilevare, ordinando di indagare sull’attentato contro Galdetskij e di verificare i fatti da lui raccolti, che “oggi siamo particolarmente preoccupati da dichiarazioni sempre più frequenti dei cittadini che si lamentano di azioni svolte da agenti di polizia”. Ha aggiunto poi che è venuta a crearsi una situazione inammissibile e pertanto “i reclami contro i poliziotti devono essere verificati accuratamente, e se ciò sarà necessario si dovrà reagire, prendendo le misure più dure”.

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