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Numero 5(85)
La procura italiana ha emesso l’ordine di cattura
per l’ex-capo della “Rosvooruzhenije” (“Armamenti russi”, ndt.)


    Il 3 giugno la procura di Trento, città del Nord Italia, ha emesso l’ordine di cattura per l’ex capo degli “Armamenti russi” Evgenij Anan’ev, riferisce l’agenzia stampa russa “Novosti”. Il cinquantaseienne ex-generale del KGB Anan’ev è accusato del riciclaggio del denaro ricevuto in forma di tangenti durante la stipulazione del contratto di vendita degli aerei da guerra MIG-29 in Perù. La procura ha emesso l’ordine di arresto anche per la cittadina russa Ol’ga Bel’zova e per l’italiano Giulio Rizzo. “Al momento Bel’zova si trova agli arresti domiciliari, per via del figlio di pochi anni. Ananev è latitante, e non sappiamo dove si trovi ora. Giulio Rizzo è stato condotto in carcere”, ha riferito all’agenzia “Novosti” il presidente del comando della Guardia di Finanza della Regione autonoma Trentino Alto Adige, l’ufficiale Attilio Jodice. Nei materiali resi disponibili il 3 giugno all’agenzia “Novosti” dal comamdo della Guardia di Finanza di Trento si riporta che giovedì la polizia fiscale italiana nell’ambito dell’operazione in codice “Matrjoshka” ha bloccato i conti correnti dei suddetti cittadini in diverse banche italiane di Roma, Milano, Genova e altre città. Secondo i dati della procura tutti questi individui erano legati a Torres Montesinos, che nel 1998 a nome del governo peruviano aveva sottoscritto un contratto con l’agenzia governativa “Rosvooruzhenije” per l’acquisto di tre aerei Mig-29 per la somma totale di 117 milioni di dollari. Il partner di Montesinos nell’affare era stato Anan’ev. Per la stipulazione del contratto Montesinos e Anan’ev avevano ricevuto 18,4 milioni di dollari di “commissione” che sarebbero secondo gli organi di procura illegali. La quota di Montesinos arivava a quasi 11 miloni di dollari. Il resto era rimasto al suo collega russo. Poco prima della conclusione dell’affare Anan’ev aveva depositato circa 5 milioni di dollari in alcuni conti presso la banca “Adamas” a Lugano. I conti a suo nome li aveva aperti senza particolare difficoltà, essendo all’epoca presidente della banca russa “MAPO”. Dalla Svizzera a sua volta il denaro veniva tradotto in piccole quantità in Italia sul conto della fidanzata di Anan’ev, la Bel’zova. Secondo i dati della procura si occupava ulteriormente del denaro pervenuto il consulente finanziario Rizzo. Nel settembre del 2001 all’areoporto milanese di Malpensa Anan’ev e il suo accompagnatore oftalmologo arrivati da Zurigo erano stati scoperti dalle forze dell’ordine italiane in possesso di documenti manoscritti comprovanti l’iter finanziario delle tangenti ricevute per la vendita dei Mig-29. Nel marzo del 2004 la procura di Zurigo ha trasmesso a quella di Trento informazioni dettagliate sull’azione illegale di Montesinos e Anan’ev. Le stesse informazioni sono state trasmesse anche alla procura peruviana. Per ordine della procura di Trento la Guardia di Finanza ha seguito i movimenti di denaro attraverso i numerosi conti delle persone coinvolte nella storia. In questo modo si sono potute ottenere le prove del riciclaggio in Italia del denaro ottenuto per vie illegali. Il successo dell’operazione Matrjoshka ha avuto come risultato i recenti arresti e la confisca della villa e delle automobili appartenenti alla Bel’zova e a Rizzo.

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