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Numero 10(90)
Arafat decesso
Chi sarà il suo successore?


    La direzione dell’ospedale di Parigi “Persy”, presso il quale dalla fine di ottobre è stato ricoverato Yasser Arafat, il 75-enne leader palestinese, ha annunciato ufficialmente la sua morte, comunica la Reuters. La morte è stata fissata la mattina dell’11 novembre, ha detto Christian Estripaux, il medico che curava il leader palestinese.
    L’Autorità palestinese ha proclamato un lutto di 40 giorni. Decine di migliaia di palestinesi si sono riversati sulle strade. Portano bandiere palestinesi e sparano in aria. La polizia israeliana intanto si prepara per possibili disordini. A detta di Mosé Karadì, un agente altolocato della polizia israeliana, dal momento della morte di Arafat è diventato operativo il piano “Realtà diversa”, in conformità al quale vengono intensificate le misure di sicurezza sul monte del Tempio a Gerusalemme e lungo il percorso della cerimonia funebre a Ramallah.
    Secondo le ultime informazioni, il presidente del parlamento palestinese Rawhi Fattouh assumerà le funzioni ad interim di capo dell’Amministrazione nazionale palestinese. Rimarrà in carica due mesi, dopo di che saranno svolte le elezioni del nuovo presidente dell’Anp. Mahmud Abbas (Abu Mazen), l’ex primo ministro della Palestina, succederà ad Arafat nella carica del capo del comitato esecutivo dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina (OLP), comunica il canale televisivo satellitare “Al-Jazeera”. Fino a questo momento, Abbas era il segretario generale del comitato esecutivo dell’OLP. Il canale televisivo riferisce inoltre che il comitato esecutivo dell’OLP ha eletto Faruk Kaddumi capo del movimento Al-Fatah.
    Dopo la morte di Arafat anche i leader di alcuni gruppi estremisti hanno fatto dichiarazioni di programma. Così HAMAS ha detto che la morte del leader palestinese non farà che consolidare la sua decisione di continuare la lotta contro Israele. Il gruppo “Brigate dei martiri Al-Aqsa” che d’ora in poi avrà il nuovo nome “Brigate del martire Yasser Arafat”, ha esortato i suoi sostenitori ad infliggere colpi contro Israele, informa l’AFP. Il gruppo ha accusato della morte di Arafat il Governo israeliano.
    Arafat è entrato in coma dopo essere stato ricoverato a Parigi. Il 9 novembre ha subìto un ictus cerebrale, e il 10 novembre hanno smesso di funzionare il fegato e i reni. Di quale malattia è morto Arafat, non si sa. I mass media hanno avanzato alcune ipotesi, da una semplice influenza alla leucemia. Secondo alcuni rappresentanti dell’Autonomia nazionale palestinese, Arafat sarebbe stato avvelenato. Secondo quanto ha detto il primario del “Persy”, i motivi della morte di Arafat non sarebbero stati pubblicati: ciò sarebbe dovuto alla legge sulla privacy, in vigore in Francia, comunica l’AP.

    Yasser Arafat e’ nato nel 1929 al Cairo. Egli stesso sosteneva di esser nato a Gerusalemme. Il nome “Yasser” che vuol dire “leggero”, lo ebbe più tardi. Il nome vero del leader palestinese è Muhammad Abd ar-Rahuf al-Kudvah al-Husseini. Dal 1956 capeggia l’ organizzazione terroristica Al Fatah, da lui fondata. Lo scopo del movimento fu detereminato fin dall’inizio: l’occupazione della Palestina per mezzo della lotta armata e l’eliminazione di Israele come Stato. La maggior parte delle azioni da guerra organizzate da Arafat erano poi, mirate contro la popolazione civile israeliana, ed è per questo che gli israeliani non volevano mai ammettere che Arafat e i suoi sostenitori fossero dei partigiani in lotta per l’indipendenza del loro Paese: i partigiani non combattono con la popolazione civile. Israele pertanto ha sempre definito e continua a definire Arafat un terrorista. Verso la fine degli anni 60 Al Fatah divenne il gruppo palestinese più potente, che superava di autorità l’Organizzazione per la liberazione della Palestina (fondata nel 1964). Anche l’OLP si proponeva di eliminare lo Stato di Israele. Arafat decise di unire queste organizzazioni per combattere il nemico a fronte unico. Nel 1969 Arafat divenne presidente del comitato esecutivo dell’OLP che inglobò Al Fatah. L’OLP, diretta da Arafat, scatenò una vera e propria guerra terroristica contro gli israeliani.
    L’uso dei metodi terroristici nella lotta per la sovranità della Palestina fu rivisto dall’OLP solo dopo la guerra del 1973. Da allora l’OLP e l’Al Fatah dichiarano pubblicamente l’abbandono di azioni del terrore internazionale. Nell’ottobre 1974, l’OLP, diretta da Arafat, fu riconosciuta dai leader arabi come il solo e legittimo rappresentante del “popolo palestinese”.
    Nel 1993, ad Oslo, Yitzhak Rabin e Yasser Arafat firmano gli accordi in base ai quali i palestinesi ottengono un territorio autonomo che abbraccia la striscia Gaza e la regione di Gerico sulla riva occidentale del fiume Giordano. Nel 1994, Arafat e Rabin vincono il premio Nobel per la pace, per aver concluso quegli accordi.
    Nel maggio del 1994 le truppe israeliane sono sostituite in questi territori dalla polizia palestinese, e a luglio dello stesso anno, dopo 27 anni di esilio, Arafat torna trionfante in Palestina come capo dell’amministrazione dell’autorità palestinese. Nel gennaio del 1996 Arafat viene eletto il capo esecutivo del Consiglio nazionale della Palestina, con più dell’ 88 percento di voti a suo favore.

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