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Numero 10(90)
Conferenza stampa del nuovo
Capo della Comissione Europea in Russia


    Il 7 settembre scorso rimane sicuramente data da ricordare, per la Rappresentanza della Comissione Europea in Russia: è stato eletto ufficialmente in qualita di nuovo Capo Commissione Mark Franco.
    Ricordiamo al lettore che già nel numero di luglio (#7 (87) 1 – 15) avevamo parlato della fine del mandato del precedente Capo Commissione Richard Wright, rimasto in carica per 4 anni. Il 9 settembre si è tenuta presso la sede della Rappresentanza della Commissione a Mosca la prima conferenza stampa alla quale ha partecipato il nuovo eletto insieme al suo vice Vincent Piket e il capo delle relazioni stampa e informazione Silvia Kofler.
    Il discorso di apertura è stato breve ed alquanto laconico: “È un grande onore per me assumere quest’incarico. È il piu importante e il piú difficile tra quelli inerenti le relazioni internazionali, ma è allo stesso tempo anche il piú dinamico e ricco di prospettive. Sono intenzionato a difendere i grandi risultati ottenuti dalla Commissione durante la direzione del mio successore Richard Wright... Mi impegno formalmente a garantire progressi e miglioramenti nel lavoro della nostra Rappresentanza della Commissione Europea”, ha dichiarato solennemente Mark Franco.
    La prima e piú importante domanda rivoltagli è quella riguardante un giudizio sull’attuale stato delle relazioni tra Russia ed Unione Europea, il cui dialogo ha notoriamente come fondamento istituzionale l’Accordo sulla Partnership e Cooperazione tra i due paesi, documento nel quale entrambi vengono definiti partner strategici. “Dopo lunghi anni possiamo dire di poterci considerare “vicini di casa” e “partner”, ha dichiarato Mark Franco, aggiungendo “e ciò significa che certo, di problemi ce ne sono ancora, ma senza in fondo la vita sarebbe noiosa”.
    Risulta chiaro che, sulla base di quanto afferma il Capo della Rappresentanza, se la Russia e l’Unione Europea continueranno a lavorare con lo stesso spirito (cioè col desiderio di instaurare dei rapporti di fiducia) sia a livello politico che tecnico, sarà possibile trovare un’intesa entro i termini prestabiliti, e il summit Russia - UE fissato a Haag per l’11 di novembre significherà un gran passo in avanti per i nostri due paesi, andando a definire nuove prospettive di sviluppo dei nostri rapporti in un prossimo futuro.
    Un secondo grande tema affrontato durante la conferenza stampa è stato quello del dialogo energetico, importante sia per la Russia che per l’Unione Europea. L’obiettivo del dialogo consiste nello sviluppo di una partnership energetica duratura tra UE e Russia sempre nell’ambito dello stesso Accordo sulla Cooperazione; oggetto principale della partnership sono il commercio di petrolio e gas naturali, oltre che la collaborazione all’unificazione delle reti energetiche europee e russe.
    Ma la Russia non interessa all’Unione Europea solo in quanto partner energetico e commerciale. “Desideriamo, collaborando con scenziati, professionisti ed investitori russi, sostenere ed agevolare lo sviluppo anche di altri settori dell’economia di questo paese. L’energia non è l’unica priorità per l’UE: sia l’Unione Europea che la Russia sono interessate infatti allo sviluppo equilibrato dell’economia russa nella sua globalità, non solo del suo settore energetico” ha dichiarato Mark Franco.
    Per quanto riguarda la questione della sicurezza nucleare, egli ha sottolineato in particolar modo come entrambe le parti siano disposte a chiudere gli impianti di reazione pericolosi – di diversi tipi, ed in special modo quelli già vecchi -, ovvero non conformi alle norme di sicurezza attualmente vigenti. In merito alle conseguenze dell’allargamento dell’Unione Europea e alle possibili interruzioni nella fornitura di combustibile nucleare nei paesi dell’Europa centro-orientale, il vice Capo della Rappresentanza della Commissione Europea in Russia Vincent Piket ha ricordato che la Russia e l’UE hanno sottoscritto il 27 aprile di quest’anno una dichiarazione congiunta grazie alla quale tale problema è stato risolto, e dal 1 maggio non è subentrata nessuna interruzione da parte russa nella fornitura di combustibile nucleare ai propri clienti. “Parallelamente alla gestione di questioni commerciali urgenti abbiamo cominciato a negoziare con la Russia per raggiungere un’intesa su quelle riguardanti il commercio di materiale del ciclo nucleare. Abbiamo già presentato alla controparte russa un progetto contenente le nostre proposte e siamo pronti ad iniziare trattative di largo respiro; posso dire al riguardo che l’emergenza all’interno di tale contesto di problemi legati alla sicurezza nucleare e alla sicurezza degli impianti di reazione è prevedibile”, ha aggiunto Vincent Piket.
    Per quanto riguarda la situazione ambientale invece, l’ambasciatore Franco ha in particolar modo sottolineato l’assenza di progressi concreti. “Il presidente Putin ci ha lasciato intendere che sì, la Russia ha intenzione di ratificare il protocollo di Kyoto. Ma per il momento tutto si riduce a interminabili discussioni a livello governativo ed amministrativo che rimangono senza esito alcuno. Noi indubbiamente riteniamo che la ratificazione sarebbe nell’interesse non solo della Russia, ma del pianeta in generale. Per questo il problema rimane cruciale nei rapporti tra l’UE e la Russia, poichè influenza il clima generale all’interno del quale si sviluppa la collaborazione, senza contare che una ratificazione definitiva apporterebbe considerevoli vantaggi. Dopo avere gli Stati Uniti respinto il protocollo all’inizio del 2001, la sua entrata in vigore dipende solo dalla Russia”, ha spiegato Mark Franco.
    A quanto riferisce l’ambasciatore, ci sarebbe secondo la Commissione Europea un’altra serie di questioni importanti da analizzare insieme alla controparte russa. Per esempio, ad opinione del Capo della Rappresentanza, sarebbe molto rilevante e attuale quella scientifico-tecnologica. “Russia e Unione Europea al proposito cooperano già in diversi ambiti, ed è una realtà questa che mi prefiggo io stesso, all’interno del mio programma personale di sostenere e rafforzare. Possiamo infatti fare molto di piú. La Russia gioca un ruolo importante nelle comunità scientifiche e tecnologiche, possiede know-how e centri di ricerca eccellenti; se riusciamo ad unificare questi ultimi e a collegarli ai rispettivi centri europei, ciò ci consentirà di triplicare le loro potenzialità, unire le nostre forze e fare grandi passi in avanti”, ha riferito l’Ambasciatore.
    Sempre a quanto riferisce l’ambasciatore, esiste anche un programma di collaborazione tecnica dell’UE iniziato nel 1991 per 12 repubbliche dell’ex-Unione Sovietica (esclusi i paesi baltici) e per la Mongolia, programma il cui obiettivo principale è la cooperazione per l’ingresso di questi paesi nell’economia di mercato e il rafforzamento al loro interno della democrazia e della sovranità della legge. Tale programma aiuta la Russia nel proprio sviluppo economico. “Il nostro compito consiste nell’incrementare l’efficacia del programma “Tasis”, particolarizzandolo a seconda di ogni singola regione per la quale l’abbiamo ideato insieme” ha aggiunto Mark Franco. L’ambasciatore tuttavia al riguardo non è sceso in dettagli.
    Stando ai dati della Rappresentanza, il programma “Tasis” lavora in prospettiva a lungo termine allo scopo di agevolare in maniera cooperativa lo sviluppo delle relazioni tra Russia ed Unione Europea e per fare in modo di garantire alla Russia la necessaria collaborazione alla trasformazione dell’economia.
    Il successivo argomento affrontato è stato quello sull’orientamento fondamentale dell’interazione tra la Russia e l’UE, e nello specifico la costruzione delle note quattro aree virtuali comuni: quella economica, quella della sicurezza interna/internazionale, quella della cooperazione culturale, e quella dell’istruzione e della ricerca scientifica. “È già stato sottoposto al vaglio di esperti e specialisti della controparte russa un piano operativo per la realizzazione pratica di questi spazi; attendiamo a breve la loro visita a Bruxelles”, ha dichiarato Mark Franco.
    Un altro tema toccato alla conferenza stampa è stata la soluzione della questione relativa alla ratificazione da parte della Duma del documento sull’estensione dell’Accordo di Partnership e Cooperazione ai neo membri dell’Unione. Rispondendo alle domande dei giornalisti, Mark Franco ha dichiarato quanto segue: “L’Accordo è molto importante per la continuazione della collaborazione, in questo contesto rappresenta un formale impegno reciproco”.
    Secondo l’Ambasciatore un argomento rilevante è ancora quello della semplificazione del regime dei visti tra UE e Russia. “È una questione tecnica molto complessa; il ruolo della Commissione nelle trattative è in questo caso predominante, ma allo stesso tempo esistono legislazioni e regolamenti interni ad ogni singolo membro dell’UE che non possono venire ignorati, anche perchè questo tema è in stretta relazione alla questione della sicurezza e della lotta alla criminalità organizzata. Certo siamo pronti a discuterne. Al prossimo summit avremo un’idea piú chiara della direzione nella quale dobbiamo muoverci sotto questo aspetto”, ha illustrato il Capo della Rappresentanza della Commissione Europea.
    Alla conferenza stampa si è parlato anche della possibilità che la Commissione Europea ridimensioni o corregga i propri programmi economici in relazione agli ultimi avvenimenti in Russia. Mark Franco ha dichiarato che questa eventualità non è stata per ora presa in considerazione dalla Commissione. “Per quanto concerne i tragici avvenimenti di Beslan, esistono dei programmi di intervento e aiuto umanitario destinati alla regione del Caucaso Settentrionale. Una parte parte di aiuti umanitari offerti dall’UE per il Caucaso Settentrionale (attraverso sia fondazioni che organizzazioni sovranazionali ed internazionali) è già stata inviata alle vittime dell’atto terroristico di Beslan. Si tratta nello specifico di medicine, coperte e generi alimentari”, ha chiarito l’Ambasciatore. “Alcuni membri dell’Unione Europea stanno in effetti prendendo in esame la possibilità di incrementare tali aiuti”. L’ambasciatore ha aggiunto che al momento un inviato della Rappresentanza della Commissione Europea in Russia sta effettuando un sopralluogo in tale regione; lo scopo è quello di studiare la situazione locale e valutare l’opportunità di un piú cospicuo invio di aiuti. “L’inviato farà ritorno alla fine di questa settimana; allora potremo avere un’idea piú concreta di quale genere di sostegno in questo momento sia piú necessario alla popolazione”, ha riferito Mark Franco.
    L’inviata dell’”Espresso” Elena Romanova è riuscita a fare qualche domanda al Capo della Rappresentanza e ambasciatore plenipotenziario Mark Franco.

    – Ambasciatore Franco, cosa pensa dello stato attuale della cooperazione economica tra Russia e Unione Europea?
    – “Innanzitutto, dovremmo premettere quali sono le relazioni economiche attualmente intercorrenti tra i due paesi. Il mercato europeo è importantissimo per l’export russo, specialmente ora, ad avvenuta estensione dell’UE con l’ingresso al suo interno di nuovi paesi. L’UE, con le sue aziende e le sue società, a livello di investimenti è molto presente in Russia. L’interdipendenza tra l’economia dei due paesi è in costante crescita”.
    – Sta migliorando il clima degli investimenti in Russia, quanti investimenti ci sono e si prevedono? Qual’è il ruolo che assume la delegazione della Commissione Europea nel miglioramento della collaborazione bilaterale? Quali prospettive ci sono in generale da questo punto di vista?
    – ”Per quanto riguarda il clima degli investimenti in Russia, ciò che ne restituisce il quadro piú oggettivo sono i dati relativi all’incremento e/o al ritiro degli investimenti. Il mio giudizio a questo proposito è quantomeno positivo. Nel corso dei colloqui avuti con ambasciatori e rappresentanti di diversi paesi europei, proprio al riguardo sono emersi dati abbastanza incoraggianti. Sappiamo che le aziende dei loro paesi investono in Russia proprio perchè spesso si rivolgono alle ambasciate per ricevere appoggio e assistenza. Non solo le grandi aziende, ma anche quelle medie e piccole in cerca di nuovi mercati, e sono proprio loro a realizzare investimenti fondamentali in diversi settori dell’economia russa. Da parte della Rappresentanza della Commissione Europea, posso aggiungere questo: la nostra collaborazione con la Russia si fonda sulla responsabilità che porta l’Unione Europea di articolare il dialogo politico in maniera diretta attraverso i nostri programmi di interazione col governo e la legislazione russi. Questo dialogo è anche finalizzato a creare le condizioni necessarie alla stabilità e al miglioramento del clima affaristico, e di conseguenza da un lato all’attrazione di nuovi investimenti, dall’altro alla permanenza a lungo termine di quelli già presenti in Russia; credo in particolare che questo sarà un compito che dovrà essere assolto proprio durante il mio mandato, e costituirà una parte importante del mio lavoro. Ma naturalmente, per portare avanti questo dialogo tra Russia e Unione Europea sarà necessario sviluppare ulteriormente le relazioni con le diverse autorità ai quali fanno riferimento le quattro aree virtuali, prima fra tutte quella economica, e sarà necessario definire ulteriormente i meccanismi di funzionamento dei sistemi da noi proposti in tal senso, mettendo a fuoco l’ndamento delle nostre richieste e delle nostre offerte. Quello del clima degli investimenti, nella creazione dell’area economica comune è un aspetto particolarmente complesso del quale tener conto, e non può esaurirsi nell’analisi di uno o due fattori, ma di una completa serie di variabili.

    Al termine della conferenza Mark Franco ha ringraziato in particolar modo la professionalità della stampa russa, le ha riconosciuto, oltre che tempestività informativa un ruolo importante nell’instaurazione di relazioni internazionali proficue.

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