Espresso
Q U I N D I C I N A L E   D I   I N F O R M A Z I O N E
Russian
Home Giornale Archivio Redazione Pubblicità Riferimenti
 
Numero 4(49)
1 Marzo, ciao lira

    Una bomba di fronte alla Sede del ministero dell’Interno. E’ scoppiata nella notte tra il 26 e il 27 febbraio: nessun ferito, niente danni, ma una valanga di polemiche.
    La Maggioranza non ha perso l’occasione per rammentare come il risveglio di questi atti di terrorismo sia imputabili ai “cattivi maestri” e ad una ventata di reazione antistatalista che avrebbe nell’ala movimentista dell’opposizione il luogo naturale di nascita ed elaborazione.
    Sotto accusa la manifestazione che si è svolta il sabato precedente al Palavobis di Milano per celebrare l’anniversario dell’avvio dell’operazione “mani pulite”.
    Un evento che in qualche modo non ha visto protagonisti i partiti (assenti) ma chi ancora si riconosce nell’azione dei giudici milanesi.
    Tutto questo mentre in Parlamento è iniziato il dibattito sul conflitto di interessi, un provvedimento che con ogni probabilità non sarà votato dalla minoranza che addirittura minaccia di lasciare l’aula al momento di esprimere il proprio parere. D’altra parte a sinistra, su tale tema, sono in molti a fare il mae culpa visto che negli anni in cui sono stati al Governo non sono riusciti a varare un provvedimento che disciplinasse la materia.
    E a proposito di questo argomento, finalmente i presidenti di Camera e Senato hanno partorito i nomi dei cinque Consiglieri di amministrazione della Rai: il giurista Antonio Baldassare sarà il presidente, con lui Marco Staderini (Polo), Ettore Albertoni (Area Lega), Carmine Donzelli (Ds) e Luigi Zanda (Margherita), naturalmente contrastanti le reazioni: Franecesco Rutelli ha prontamente ripudiato i presunti rappresentanti della minoranza, mentre Luciano Violante, ad esempio, ha affermato che sono state rispettate le esigenze del pluralismo.
    Di fatto questa divergenza di giudizi conferma la larga spaccatura che sta caratterizzando la vita dell’Ulivo. Sono in molti a non riconoscere la leadership di Rutelli, in particolare tra l’ala che fa capo ai Democratici di sinistra, mentre d’altra parte i sussulti della “base” (quelli che hanno applaudito l’anatema lanciato dal regista Nanni Moretti, per capirci) sono critici su quasi tutti i versanti. Interessante in questo contesto ciò che sta accadendo nel mondo intellettuale: da tempo uomini impegnati nelle scienze e nelle arti non uscivano allo scoperto anche sul versante della politica. Difficile al momento valutare gli esiti di tale sortita.
    Continua anche il braccio di ferro tra sindacati e Governo sull’articolo 18 e sulle deleghe in tema di previdenza e pensioni. Il leader della Cgil, Sergio Cofferati, pare deciso a non cedere e il più importante sindacato italiano ha preannunciato per il prossimo 5 aprile lo sciopero generale. Meno intransigente la posizione di Cisl e Uil che si dicono ancora disponibili a cercare un dialogo con il Governo; possibilità che neppure il Ministro, Roberto Maroni, esclude. I tempi ci sono, bisognerà vedere quali saranno le volontà.
    L’impressione generale tuttavia è che si stia vivendo un momenti estrema frammentazione: la minoranza è certamente in grave difficoltà e soltanto le elezioni amministrative del prossimo maggio potrebbero rappresentare un momentaneo collante; le parti sociali e soprattutto i sindacati viaggiano su binari diversi; i rapporti tra poteri locali e Governo romano non sempre sono idilliaci, come prova la vicenda della gestione dei flussi migratori che alcune regioni avrebbero voluto gestire direttamente ma alle quali Roma ha risposto in maniera negativa.
    L’unica cosa certa è che dal 28 febbraio la lira andrà definitivamente in pensione: al suo posto l’Euro. La sostituzione della tradizionale moneta pare non aver creato eccessivi disagi al sistema monetario italiano. Ormai la maggior parte delle persone hanno fatto confidenza con le nuove banconote e con gli spiccioli. Per il Presidente Prodi è stato un grande successo e una splendida prova di maturità. A proposito del leader europeo sono in molti a ritenere che possa essere l’unico uomo politico in grado di anteporsi con efficacia ad un Berlusconi che preannuncia con sicurezza almeno un’altra legislatura di Governo: giusto il tempo per completare il cambiamento del Paese, dice. In queste condizioni non è poi un’ipotesi azzardata.

in alto <<  ARTICOLO PRECEDENTE      ARTICOLO SEGUENTE  >> in alto
ALTRI ARTICOLI DELLA RUBRICA "NEL MONDO"
Attentato a Roma ¦  Privatizazzioni nel settore energetico ¦  Più personale alle ambasciate ¦  Nostalgie in Moldavia ¦  A giudizio torturatore Argentino ¦  Processo Miloshevic: Slobodan contrattacca ¦  Petrolio dall’Alaska ¦  Bush mostra i bicipiti
Rambler's Top100    Rambler's Top100