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Numero 4(49)
Petrolio dall’Alaska

    Il Presidente degli USA, George Bush, nel suo discorso settimanale alla radio ha affermato di avere intenzione di promuovere l’inizio dello sfruttamento dei giacimenti petroliferi in Alaska.
    Secondo le stime degli esperti, il volume del petrolio in Alaska ammonterebbe a circa dieci miliardi di barili. A detta di Bush, lo sfruttamento dei giacimenti aumenterà la sicurezza nazionale, dato che consentirà di rendere il sistema energetico statunitense meno dipendente dalle forniture di materie prime da parte degli Stati stranieri. Oggi gli USA consumano più energia di quanto ne producano dalle proprie risorse.
    Durante la realizzazione di questo progetto saranno, inoltre, creati dei nuovi posti di lavoro, ha rilevato il Presidente. Secondo Bush, e tali provvedimenti permetteranno di combattere il deficit energetico nel Paese. Secondo quanto comunica l’Associated Press, il programma di Bush contraddirebbe però il decreto del governo statunitense del 1980, che vieta la valorizzazione dei giacimenti nella Riserva naturale nazionale in Alaska.
    L’inizio delle udienze senatoriali del nuovo programma energetico è previsto per la fine di questa settimana. Convalidato prima, nell’estate del 2001, il programma della Casa Bianca prevedeva la trivellazione dei pozzi nella riserva naturale su un territorio di 600 mila ettari (seimila chilometri quadrati). Bush assicura che lo sfruttamento del giacimento possa essere svolta con effetti non problematici per l’ambiente.

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