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Numero 7(98)
L'economia della Russia diventa pubblica

    Secondo Andrei Illarjonov, il consigliere economico del Presidente della Federazione Russa, in Russia si sarebbe delineato nettamente un trend. Relativo al dominio dello Stato nell’economia.
    Nell’intervista rilasciata all’agenzia bloomberg, il consigliere ha ricordato che ora lo Stato Russo, come una volta l’Unione Sovietica, sta riportando sotto il proprio controllo i settori chiave dell’economia, come quelli del gas e del petrolio.
    In questo senso, ha paragonato il 2004 al 1929, l’anno che venne dichiarato da Stalin “l’anno della grande svolta”. Allora, fa ricordare Illarjonov nell’intervista, in URSS venne messa fine ad alcuni esperimenti di imprenditoria libera, cioè alla così detta “nuova politica economica”.
    “La stessa cosa”, ha osservato, “può essere detta riguardo al 2004. La “grande svolta” di oggi porta la Russia verso un’economia centralizzata, il cui lo Stato impone il proprio controllo”.
    Toccando il “caso della Yukos, Illarjonov ha rilevato che non è rimasto un episodio isolato. Nuovi casi e nuove leggi, sottolinea lui, “confermano che è iniziata un’aggressione nazionalista, burocratica e monopolista”, comunica l’agenzia “Interfax”.
    “Se un paio di anni fa ci si interrogava sulla direzione nella quale si muove questo Paese, e se dobbiamo credere ai nostri occhi, ora, due anni dopo, le domande sono ormai inopportune. Le risposte a tutte le domande sono già state ottenute, e sono chiare”, sintetizza il consigliere del Presidente.
    Parlando del proprio ruolo nel sistema del potere, Illarjonov ha detto: “Il mio impegno è quello di esaminare i dati reali e dare consigli. E il loro impegno è quello di ascoltare i consigli e condurre una politica giusta. Io faccio il mio lavoro, loro il proprio. Sono responsabilità loro, non mie”.
    Illarjonov ha anche confermato le sue previsioni sull’inflazione. L’aumento dei prezzi in Russia nel 2005 arriverà al 11%-11,5%. Secondo lui, il fattore più importante che tiene alta l’inflazione sarebbe quello dei tassi di incremento della massa monetaria.

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