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Numero 3(102)
Nuovi attentati terroristici in Israele
Israele si prepara
Mosca da ad Hamas 10 milioni di dollari


    L’Israele qualifica l’operato dell’Iran, della Siria e dei leader palestinesi come una “dichiarazione di guerra”, ha detto Dan Gillerman, l’Ambasciatore israeliano presso l’ONU durante la seduta aperta del Consiglio di Sicurezza dell’ONU. L’Iran, la Siria e l’Autonomia Palestinese amministrata dagli Hamas hanno creato un nuovo “asse del terrore”, ha rilevato Gillerman. Questi Stati seminano i germi della prima guerra mondiale del XXI-mo secolo”. Le ultime dichiarazioni del Governo palestinese sono una “netta dichiarazione di guerra”, ha detto l’Amasciatore israeliano. Ha invitato l’uditorio ad “ascoltarle bene e a interpretarle alla lettera”.
    “Ogni giorno”, ha ribadito Gillerman, “i leader dei fondamentalisti assecondano attentati terroristici. Le nuvole nere che coprono la regione si vanno addensando sempre più, in seguito alle dichiarazioni e alle azioni dei dirigenti dell’Iran, della Siria e del neo-eletto Governo dell’Autonomia Palestinese”, egli ha osservato.
    In risposta, l’osservatore palestinese presso l’ONU Riad Mansur ha detto che Israele cerca di giustificare la sua violenza con la lotta al terrore. Mansur si riferiva ai bombardamenti ad opera di Israele del territorio del settore di Gaza, secondo il palestinese disumani e in contrasto con il diritto internazionale.
    “Ribadiamo che condanniamo l’omicidio dei civili, sia palestinesi che israeliani, ed invitiamo gli occupanti a fare la stessa cosa”, ha detto Mansur.
    La seduta del Consiglio di Sciurezza dell’ONU è cominciata a qualche ora dall’attentato terroristico a Tel Aviv, in seguito al quale sono morte 9 persone e ne sono state ferite circa 60. È il primo attentato terroristico da quando gli Hamas hanno ottenuto il potere nell’Autonomia Palestinese. Un ragazzo paletinese si è fatto esplodere in un osteria nella parte meridionale della città. L’attentato è stato rivendicato dal gruppo “Jihad islamica”.

La Russia elargirà ai palestinesi 10 milioni di dollari
    La Russia farà avere all’amministrazione palestinese 10 milioni di dollari. L’ha riferito il dipartimento stampa e informazioni del Ministero degli Esteri russo (Izvestija).
    “Abbiamo motivo di credere che questi mezzi verranno utilizzati per sopperire ai bisogni sociali ed umanitari della popolazione palestinese”, ha detto al giornale una fonte, aggiungendo che “con l’amminstrazione palestinese si discute adesso sulle tempistiche di trasferimento del denaro”. Le autorità dell’Autonomia contano sul fatto che non si tratti di una una tantum: sperano di ricevere dalla Russia “aiuti mensili”.
    Fino all’insediamento degli Hamas, gli USA e l’Unione Europea avevano stanziato annualmente per i bisogni dei palestinesi circa un miliardo di dollari. Hanno recentemente chiesto alla nuova leadership di riconoscere Irsaele e di confermare la propria adesione agli accordi precedenti tra Palestina ed Israele. Gli Hamas hanno rifiutato di accettare l’“ultimatum dell’Occidente”, e gli USA e l’Unione Europea hanno reagito bloccando i canali degli aiuti finanziari.
    Sul territorio dell’Autonomia è iniziato un tumulto: l’amministrazione palestinese non ha potuto pagare lo stipendio di marzo neanche ai pubblici ufficiali e ai rappresentanti delle forze dell’ordine.
    “Siamo convinti che negare gli aiuti ai palestinesi solo perché alle elezioni democratiche sono stati eletti i membri di Hamas sia una mossa sbagliata”, ha detto una settimana fa il Ministro degli Esteri russo Serghej Lavrov. Gli Hamas sarebbero tenuti a rispettare tutti gli accordi ottenuti per mezzo dei mediatori internazionali, ha sostenuto Lavrov: “Ma per fare in modo che ciò si realizzi, con Hamas bisogna lavorare, e non boicottarlo”, ha ribadito Lavrov.

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