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Numero 3(102)
Senza risultati la mediazione di al-Baradei (Aiea)
Ahmadinejad: non ci fermeremo
Gli Stati Uniti premono per “isolare” il regime iraniano


    Questo è quanto dichiarato dal Presidente Mahmud Ahmadinejad il 13 marzo, alla vigilia delle trattative per il programma nucleare di Teheran tra i dirigenti dell’Iran e il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) Muhammad al-Baradei, comunica l’agenzia “Interfax”.
    “Oggi la situazione è cambiata radicalmente. Ora siamo una potenza nucleare, e ormai parliamo agli altri Paesi dalla posizione di un Paese nucleare”, ha dichiarato Ahmadinejad (agenzia IRNA). “Non negoziamo con nessuno il diritto del popolo iraniano di arricchire l’uranio, come nessuno ha il diritto di farci indietreggiare di un centimetro sulla strada che abbiamo intrapreso”, ha continuato.
    Al Baradei intanto ha invitato l’Iran a riprendere la moratoria sull’arricchimento dell’uranio. Sulle “misure che possano garantire la credibilità del programma atomico iraniano per la comunità internazionale”, al- Baradei ha ribadito che “è necessario riprendere la moratoria sull’arricchimento dell’uranio e sugli altri lavori finanché non siano risolte le questioni relative all’attività nucleare iraniana”.
    Gli esperti locali danno un’importanza primaria alla visita del direttore dell’Aiea, visto e considerato che proprio al-Baradei dovrà presentare al Consiglio di Sicurezza dell’ONU entro la fine di aprile una relazione sulla messa in atto da parte dell’Iran della serie di misure prescritte appunto dall’ONU.
    Una relazione del Consiglio direttivo dell’Aiea era già stata presentata al Consiglio di Sicurezza ai primi di marzo. Sono seguite tre settimane di discussioni, al termine delle quali come risultato il presidente del Consiglio di Sicurezza dell’ONU il 30 marzo ha rilasciato in merito una dichiarazione approvata da tutti e e 15 i membri del Consiglio di Sicurezza.
    Un politico autorevole, l’ex presidente dell’Iran Ali Akbar Hashemi Rafsanjani, commentando l’imminente visita del direttore dell’Aiea, ha detto che “quando al-Baradei giungerà in Iran, vedrà la situazione radicalmente cambiata”, comunica l’agenzia ITAR-TASS.
    Come è emerso in seguito, per cambiamenti Rafsanjani intendeva le “buone nuove” relative al programma nucleare iraniano annunciate la sera dell’11 aprile da Ahmadinejad e dal suo vice, Goliamreza Agazade (direttore dell’Organizzazione per l’energia nucleare della Repubblica islamica dell’Iran): gli scienziati locali sarebbero riusciti ad arricchire l’uranio oltre la soglia del 3,5% di contenuti dell’isotopo dell’uranio 235 (per una bomba atomica servono l’80%-90% di uranio 235 in miscela).
    Ahmadinejad ha anche sottolineato come l’Iran sia “deciso ad arricchire l’uranio su scala industriale e a creare nel Paese un completo ciclo nucleare”.
    Alcuni politologi iraniani già ipotizzano che le informazioni sui recenti progressi iraniani in campo nucleare stiano ulteriormente inasprendo la guerra psicologica tra l’Iran e la comunità occidentale.
    A sua volta, il segretario di Stato americano Condoleezza Rice ritiene che l’arricchimento di piccole quantità di uranio dichiarato dall’Iran comporti l’ulteriore isolamento internazionale di questo Paese, e che la gravità della situazione debba indurre il Consiglio di Sicurezza dell’ONU a prendere dei provvedimenti radicali.
    “Ritengo che il Consiglio di Sicurezza debba ponderare seriamente questa nuova mossa dell’Iran”, ha affermato lei. Secondo la Rice, l’operato iraniano “dimostra la non corrispondenza dell’Iran ai requisiti di un Paese appartenente alla comunità internazionale”.

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