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Numero 6(105)
La Gazprom scambia utili in Russia con l’ingresso nel mercato italiano dell’energia

    La società russa Gazprom russa e l’Eni hanno firmato una nuova versione dell’accordo sulla partnership strategica. La Gazprom, di conseguenza, ha ottenuto la possibilità di fornire direttamente il gas al mercato italiano, terzo come grandezza in Europa, dopo quelli della Gran Bretagna e della Germania, mentre l’Eni parteciperà all’acquisto degli attivi petroliferi in Russia, comunica il quotidiano russo “Kommersant”. Il 14 novembre, le parti hanno terminato ostiche trattative bilaterali che sono sfociate in una serie di accordi, compresi i contratti a lungo termine, che permetteranno alla compagnia russa di mantenere stabili le vendite di energia fino al 2035. Le forniture dirette aumenteranno gradualmente fino a 3 miliardi di metri cubi entro il 2010. In cambio, l’Eni potrebbe ottenere la aziende di estrazione in Russia. A detta di Paolo Scaroni, il direttore generale dell’Eni, la “Gazprom” e l’Eni si sarebbero già messe d’accordo sulla partecipazione congiunta all’acquisto di aziende petrolifere in Russia. Prima si era comunicato che la società italiana fosse interessata degli attivi della YUKOS, i quali, nell’ambito della procedura di bancarotta, sarebbero messi all’asta. In particolare, si tratta della “Arktikgaz”.
    La Gazprom, secondo Scaroni, potrebbe diventare un socio dell’Enipower, alla quale appartengono sette centrali elettriche, ma i rappresentanti dell’azienda hanno escluso la possibilità che la Gazprom potesse ottenere le azioni della Snam Rete Gas, una rete italiana del distribuzione del gas.
    Inoltre, secondo quanto comunica il quotidiano italiano La Stampa, si prevede “una cooperazione nel campo delle tecnologie e dello sviluppo”, in particolare, negli trasporti del gas a grandi distanze, e nei progetti congiunti relativi al gas liquefatto.
    Le parti non sono riuscite a realizzare nel contratto tutte le forme di cooperazione, che ci si proponevano. Si informa che l’Eni e la Gazprom non costruiranno insieme aziende volte al trattamento del gas, malgrado che in Italia ci fosse chi supportava molto quest’idea, considerando l’interesse del Paese della diversificazione delle forniture del gas.
    Il mercato del gas naturale italiano è terzo come grandezza in Europa dopo la Gran Bretagna e la Germania. La quota parte del gas nella bilancia energetica dell’Italia oltrepassa il 30%. L’Italia ha coperto l’86% del fabbisogno nazionale del gas naturale con le importazioni. I fornitori più importanti del gas nel Paese sono l’Algeria e la Russia. Per la Russia, l’Italia è il secondo importatore del gas in Europa. Nel 2005, le forniture sono ammontate a 21,85 miliardi di metri cubi di gas.
    La cooperazione tra la Gazprom e l’Eni ha una lunga storia. In febbraio del 1998, le compagnie avevano firmato un accordo sulla partnership strategica. Nell’ambito dell’accordo, le aziende parteciparono alla realizzazione del progetto “Blue stream”, un gasdotto destinato a far arrivare il gas russo direttamente in Turchia per il fondo del Mar Nero. Nel febbraio del 2003, il “Blue stream” fu messo in esercizio. Nel 2005, in Turchia sono stati forniti, usando il gasdotto, 5 miliardi di metri cubi di gas.
    Nell’estate del 2006, nell’ambito della visita del Presidente del Consiglio dei Ministri Romano Prodi, a Mosca si è svolto un incontro operativo tra Aleksei Miller, il presidente del consiglio direttivo della Gazprom, e Paolo Scaroni, l’amministratore delegato dell’Eni. Si comunicava che le parti avessero discusso le prospettive di cooperazione nel comparto del gas e del petrolio.

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