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Numero 7(52)
Continuano le trattative sull’adesione alla WTO

    Il 4 aprile, il governo russo ha ricevuto da 64 Paesi membri della WTO il protocollo preliminare sull’adesione a quest’organizzazione, che verrà discusso al prossimo round delle trattative sulla WTO, fissato per il 24-25 aprile a Ginevra.
    Il documento rileva che sebbene i Paesi firmatari siano d’accordo di fornire alla Russia lo status di un Paese con l’economia di mercato, essi, nel contempo, insistono sull’adesione della Russia al Patto sull’aviazione civile ed invitano la Russia a ridurre i dazi d’esportazione che comportano il rincaro dei suoi prodotti sui mercati stranieri. Inoltre, nel protocollo si rileva l’opportunità del rapido aumento di tariffe interne, cui livello basso si presenta come un modo per sovvenzionare gli esportatori.
    Attualmente la Russia ha già passato alle trattative concernenti singoli settori, che determineranno le condizioni della loro regolamentazione dopo l’adesione alla WTO. Questi settori sono:
  • L’agricoltura. Benché inzialmente la Russia avesse insistito sul mantenimento del massimo sovvenzionamento del settore ($16 miliardi), ha attenuato la sua posizione, ed ora sembra essere disposta ad accettare $14 miliardi;
  • Comunicazioni. In conformità agli emendamenti proposti alle leggi nazionali, i non residenti saranno autorizzati a fare il business in questo settore dell’economia russa;
  • Assicurazioni, revisioni contabili e servizi sanitari. Il limite del 15% per la partecipazione dei non residenti al business assicurativo, può essere abolito;
  • Industria aeronautica. La partecipazione straniera alla produzione della tecnica aeronautica può essere estesa dal 25% al 50%. La Russia ha intenzione di mantenere le tariffe esistenti per le importazioni degli aerei (il 20%), nel corso di un periodo transitorio di 10 anni. Intanto le tariffe per i componenti saranno ridotte dal 20% al 5%-7%.;
  • Industria automobilistica. La Russia ha intenzione di aumentare i dazi d’importazione per le auto, dal 25% di oggi al 30%-35% (all’adesione alla WTO), ma dopo il periodo di transizione (8-9 anni) queste tariffe saranno ridotte al livello di prima (il 17%).
  •    Nella maggior parte dei casi queste trattative riflettono la necessità di accettare compromessi sulle questioni più importanti per il Paese. La domanda più scottante, ad esempio, è questa: otterrà la Russia lo status di un Paese con l’economia da mercato? La Cina ha sacrificato questo status per assicurarsi le agevolazioni per l’industria tessile nazionale, ma alla Russia il suo ottenimento fornirebbe alcuni vantaggi importanti. Fino all’ottenimento di questo status i dazi per i prodotto esportati russi saranno calcolati, partendo dal costo di produzione “obbligante” e non reale.
        Infine, tenendo conto del fatto che le elezioni politiche e presidenziali diventano sempre più vicine, pare che la richiesta di passare all’aumento accelerato di tariffe oggi è politicamente inaccessibile. Andrei Sciaronov, il vice di Gref, ha già indicato che il governo russo avesse intenzione di aumentare la trasparenza dei “monopoli naturali” e di insistere sulla riduzione delle loro spese, mentre è ancora presto parlare di un brusco aumento di tariffe. Presumiamo, tuttavia, che quest’argomento sarà toccato nel corso della visita di Gherman Gref negli USA, fissata per il 15 e il 16 aprile.

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