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Numero 8(53)
Economia mondiale: trend principali

    L’attenzione della comunità internazionale è focalizzata, come sempre, sulla ripresa dell’economia statunitense.
    L’incremento del PIL reale nel primo trimestre del 2002, superando tutte le previsioni, ha costituito il 5,8% rispetto a un anno. Nel contempo, la “qualità” della crescita lascia desiderare. La redditività di aziende americane continua a trovarsi a un livello bassissimo (era peggiore solo nel primo trimestre del 1992, quando avevano avuto luogo perdite nette). I redditi bassi ostacolano il finanziamento dei nuovi progetti e frenano il superamento del calo di investimenti.
    Inoltre, a gennaio-febbraio del 2002 si è fatto notare l’aumento notevole della norma dei risparmi personali. Eccetto i tre mesi del 2001, in cui avveniva la restituzione delle “tasse pagate in eccedenza”, la norma dei risparmi si trovava al di sotto del 2% nel corso di due anni e mezzo (da settembre del 1999). Se oggi veramente accade il mutamento dell’atteggiamento della popolazione nei confronti dei risparmi, in futuro l’aumento delle spese di consumo (l’elemento importantissimo del PIL) può rallentarsi. A marzo del 2002, i prezzi dei produttori dei prodotti industriali finiti sono cresciuti di 1,0%. Il motivo principale dell’aumento notevole dei prezzi è stato il rincaro delle merci energetiche del 5,5%. L’indice, dal quale sono esclusi componenti di rapido consumo (prodotti alimentari e energia) è cresciuto a marzo dello 0,1%. Tale dinamica degli indici dei prezzi significa che negli USA non esiste un pericolo di inflazione. Il FRS può tenere un tasso basso senza “frenare” la ripresa iniziata. Per quanto concerne l’Europa, a febbraio del 2002 il volume della produzione industriale dell’area europea è aumentato dello 0,2% (rispetto a gennaio). Da novembre 2001, la produzione industriale cresce ormai da tre mesi. Il rientro dell’economia europea in una fase della crescita è confermato anche dalla dinamica dell’indice riepilogativo anticipante, il quale a febbraio del 2002 è aumentato dello 0,5%. Nei quattro ultimi mesi l’incremento di questo indicatore ha costituito il 2,7%. Inoltre, il livello della disoccupazione nell’Unione europea a febbraio del 2002 ha costituito il 8,4% del numero della manodopera. Per la prima volta, la disoccupazione è calata.
    Le vendite al dettaglio, che aumentavano nel corso di tutto l’anno scorso sullo sfondo del pessimismo crescente, aumenteranno ancora di più in seguito alla normalizzazione delle attese dei consumatori. Le spese di consumo, senz’altro, rimangono un fondamento abbastanza solido dell’economia dell’area europea.

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