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Numero 8(53)
I successi diplomatici della Russia

    La visita del premier ceco, Milos Zeman, a Mosca può essere definita estremamente felice per la Russia.
    Evghenij Primakov, presidente della Camera di Commercio e industria della Russia, ha caratterizzato i risultati della visita del primo ministro della Repubblica Ceca come un rinnovamento nei rapporti fra i due Paesi. Primakov ha anche dichiarato che gli accordi bilaterali, firmati durante la visita, creano una base per l’ulteriore cooperazione reciprocamente vantaggiosa.
    Ma la visita di Zeman era impostata soprattutto sull’aspetto politico. Milos Zeman, durante gli incontri con Serghei Mironov, capo del Consiglio della federazione, e con il premier russo Mikhail Kassianov, ha parlato dell’inammissibilità della revisione dei risultati della seconda guerra mondiale. Quest’argomento non è sorto nelle trattative per caso. In Germania, come tra gli esponenti dell’estrema destra nella stessa Repubblica Ceca, risuonano le voci sulla necessità di abolire i così detti “decreti di Benes”, in conformità ai quali, dopo la guerra furono confiscati tutti i beni dei tedeschi deportati dalla Cecoslovacchia. Tale mossa avrebbe portato ad una grande ridistribuzione della proprietà; il governo ceco non vi è interessato per niente ed è decisamente contrario all’abolizione dei decreti “antitedeschi”. Zeman cercava un sostegno a questa posizione da parte della Russia come Paese vincitore. Serghei Mironov e Mikhail Kassianov non l’hanno deluso. La Russia non vorrebbe assolutamente la revisione dei risultati della guerra, quantomeno per il problema della regione di Kaliningrad.
    Dopo aver confermato il loro consenso in questa questione importante, Milos Zeman e Mikhail Kassianov hanno risolto anche un altro problema, quello bilaterale. I due premier hanno finito ciò che avevano cominciato un anno fa a Praga: hanno regolamentato i debiti della Russia nei confronti della Repubblica Ceca. Come si sa, il risultato degli accordi dell’anno scorso è stato la ristrutturazione dei debiti per l’importo di 2,5 miliardi USD rispetto alla cifra complessiva di 3,6 USD miliardi. La Rep. Ceca ne ha cancellato la metà, mentre 1,3 miliardi USD che restano, in seguito ad una combinazione da più mosse, sono diventati il debito della RAO EES nei confronti della società ceca Falcon che sembra avere contatti stretti con “l’holding” energetico russo. Gli esperti stimano il vantaggio della società di Anatoli Ciubais, che avrà dalla realizzazione di questo schema, in 770 milioni USD. La rimanente cifra di 1,1 miliardi di dollari USA, la Russia la restituirà con armi, con combustibile nucleare per le centrali nucleari e con le navi.
    Di conseguenza, la Russia e la Rep. Ceca sono diventate quasi alleate: il problema del debito non le divide più, e nei problemi politici regna l’unità completa. La Russia, nel frattempo, fornisce alla Rep. Ceca le merci strategiche come armamenti e combustibile nucleare. Inoltre, Milos Zeman ha invitato gli imprenditori russi a partecipare alla privatizzazione dell’economia ceca.
    Se si considera che nel futuro prossimo la Germania non rifiuterà di chiedere l’abolizione dei decreti di Benes, il bisogno della Rep. Ceca del sostegno da parte della Russia non svanirà per parecchi anni. Inoltre, gli accordi Zeman-Kassianov aprono alla Russia l’accesso al mercato delle armi di un Paese membro della NATO, mentre le forniture del combustibile nucleare continueranno anche dopo l’estinzione del debito: altrimenti, la Centrale nucleare a Temelin non potrà funzionare. Si può dire che la Russia comincia a riacquistare le posizioni, una volta perdute.

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