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Numero 9(54)
La Fiat è in crisi

    Il 16 maggio, la Fiat SpA, sesta al mondo tra le società produttrici di automobili, ha dichiarato il programma della riduzione dei posti di lavoro in Italia: in questo modo il gruppo spera di diminuire le spese e far equilibrare i conti.
    Ha intenzione di ridurre 2442 posti di lavoro alle fabbriche di assemblaggio, il che costituisce circa il 9% del personale di queste industrie; 445 posti di lavoro saranno liquidati presso altri reparti della società, ha detto il suo portavoce Gualberto Ranieri. I maggiori licenziamenti si prevedono a Torino, dove si trova la sede dell’azienda. Inoltre, secondo alcune informazioni, la Fiat vuole licenziare 6 mila impiegati nelle filiali straniere del gruppo. Oggi l’organico dell’azienda conta circa 200 mila persone.
    Va ricordato che dopo il primo trimestre la Fiat ha avuto perdite nette di 529 milioni di euro, con il debito netto di 6,6 miliardi di euro, mentre un anno fa aveva avuto l’utile netto di 193 milioni di euro. Le perdite della Fiat sono dovute prevalentemente ad una brusca riduzione della domanda delle automobili prodotte dalla società. Secondo i dati dell’agenzia Bloomberg, infatti, in aprile le vendite delle auto FIAT nell’Europa occidentale si sono ridotte del 20%, e secondo le affermazioni recenti dei rappresentanti del gruppo, il suo reparto automobilistico non potrà tornare a funzionare in utile fino a 2004. La Fiat gradualmente cede la sua quota sul mercato automobilistico italiano, e le sue auto Stilo e Punto sono esclusi dal modello Fiesta della Ford Motor Co e dalle utilitarie 206 è 307 della PSA Peugeot Citroen. In seguito, la quota della Fiat si è ridotta dal 10% in aprile 2001 al 7,9%. Dall’inizio dell’anno, le azioni della società sono diminuite di prezzo del 23%.
    I sindacati della FIAT hanno dichiarato di non essere d’accordo con questa scelta e hanno annunciato un imminente sciopero di due ore. Alla dirigenza del gigante automobilistico non resta che sperare negli aiuti dello Stato. Si pensa che la FIAT possa ottenere certi sgravi fiscali che l’aiuteranno di superare la crisi. Sono già iniziate consultazioni intense tra il governo e la dirigenza del gruppo. Secondo alcuni osservatori, senza gli aiuti da parte dello Stato, la FIAT difficilmente riuscirà a rimanere un marchio autonomo.
    L’azienda potrebbe avere un buon “conforto” dalla presentazione in borsa del pacchetto azioni della Ferrari. La rispettiva decisione degli azionisti del gruppo ha dato luce verde all’avvio del relativo meccanismo. Tuttavia, si rileva che la FIAT continuerà a possedere il pacchetto di maggioranza della Ferrari.

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