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Numero 11(56)
Inondazioni disastrose nel Caucaso
Il territorio del Circondario federale del Sud è stato colpito da una calamità dovuta a cause naturali: è iniziata un’alluvione che non ha precedenti, secondo varie stime, da 60, forse 100 anni a questa parte.
Circa 100 persone sono morte, più di 200.000 si sono trovate nella zona della calamità, e decine di migliaia di case sono state allagate e distrutte. In molte regioni si sono persi completamente i raccolti, cosicché i contadini locali sono vicini alla rovina economica. In Cecenia la furia degli elementi ha devastato l’economia della repubblica, che già respirava appena: i rappresentanti del potere locale paragonano i danni arrecati dalla fiumana agli effetti delle azioni di guerra.
E’ interessante però che, a differenza del famoso uragano di Mosca del 1998, ad esempio, il Comitato meteorologico della Russia ha fatto bene il suo lavoro, avvisando i pubblici ufficiali dell’imminente disastro. Ma per qualche motivo, ad un certo punto, la diffusione di queste informazioni si è bloccata. Di conseguenza, molti abitanti della Kuban, della regione di Stavropol e della Cecenia, senza avere un’idea sulle dimensioni della calamità incalzante, rifiutavano di abbandonare le proprie residenze, temendo che le loro case potessero essere devastate dai ladri, mentre se fossero evacuati, il numero di vittime e le dimensioni dei danni potevano essere assai minori. La Procura generale ha già cominciato i controlli relativi ai pubblici ufficiali responsabili della prevenzione delle alluvioni nel sud della Russia e dell’eliminazione delle loro conseguenze. Può darsi che, se la magistratura non scarica tutta la responsabilità su alcuni funzionari di poco peso, il castigo esemplare costringerà i loro colleghi altolocati ad essere meno trascurati nei confronti dei loro impegni e delle condizioni della popolazione affidata loro.
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