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Numero 14(59)
Andrei Kozlov continua ad impaurire le banche

    A settembre si sono svolti alcuni convegni dedicati alle prospettive della riforma bancaria.
    L’elevata attenzione nei confronti di questo problema non è sorprendente. Di tutte le proposte relative alla riforma dell’infrastruttura finanziaria dell’economia (ne facevano parte le riforme del sistema fiscale, delle pensioni, delle assicurazioni e delle banche), il progresso minore è registrato proprio nell’ultimo settore.
    Per quanto riguarda la riforma fiscale, la sua fase attiva in questo momento è terminata, sebbene i suoi risultati vadano riconosciuti come un po’ contraddittori. In particolare, in seguito alla riforma del 2000-2001 il peso fiscale è diminuito (il 45% del PIL nel 1997 e il 35% del PIL nel 2001). D’altra parte, il fardello fiscale continua ad essere assai superiore a quello della Cina (il 21%) e della Corea (il 24%) ed è praticamente uguale a quello della Germania; della Svizzera e della Spagna (il 34%- il 37%). Anche per un altro motivo non è possibile affermare con certezza che la riforma fiscale abbia veramente migliorato le condizioni per l’attività delle aziende. In primis, con una quota così alta di tasse nel PIL (il 45%), le entrate fiscali nel bilancio consolidato non superavano mai il 35% del PIL (l’ultima volta tale livello era stato raggiunto nel 1997). Le altre obbligazioni fiscali, invece, si accumulano e si dimostrano come un debito nei confronti del bilancio. In secondo luogo, secondo le ultime stime, le spese delle aziende relative alla corruzione avrebbero costituito circa l’11% del PIL. Ciò significa che, nonostante la riforma fiscale effettuata, il carico fiscale complessivo, portato dalle aziende russe, continua ad ammontare al 46% del PIL.
    D’altra parte, la riforma fiscale ha fatto sì che a partire dal 1998 una parte sempre maggiore di entrate fiscali si concentri nel budget federale. Infatti, mentre nel 2000 vi era stato concentrato il 54% delle entrate fiscali consolidate, nel 2001 questa cifra è ammontata a più del 60%. Nei bilanci 2002-2003 tale indice si trova alla quota di 61%-63%. La capacità più alta del budget federale di riscuotere le tasse comporta l’aumento della capacità del governo di pagare i debiti, nonché la riduzione dei rischi sovrani.
    Un certo progresso va rilevato anche nella riforma delle pensioni. Mikhail Kassianov ha firmato di recente un decreto, in conformità al quale il Fondo statale delle pensioni investirà la parte delle pensioni relativa ai risparmi (più di 1 miliardo di dollari all’anno) in obbligazioni statali. Benché i partecipanti al mercato azionario aspettassero l’afflusso dei soldi delle pensioni negli attivi più speculativi, va notato tuttavia che la stessa decisione di investire i soldi delle pensioni nelle obbligazioni statali GKO-OFZ è già di per sé un passo in avanti, dato che prima questi mezzi semplicemente si accumulavano sui conti del Fondo pensioni.
    Il mercato delle assicurazioni sarà riformato nel 2003. La prima modifica notevole sarà dovuta al fatto che la nuova redazione del codice fiscale comporterà l’aumento della tassazione relativa ai programmi di assicurazione degli stipendi e praticamente li sopprimerà. In questo modo, l’assicurazione della vita in Russia diventerà più trasparente, e le statistiche concernenti questo segmento rifletteranno proprio lo stato di cose reale. A luglio del 2003, poi, in Russia sarà introdotta l’assicurazione obbligatoria delle autovetture, cosicché le riscossioni degli assicuratori aumenteranno fino a 1,5 miliardi di dollari. Anche una parte di questi soldi, tramite gli schemi d’investimento delle riserve assicurative, arriverà sui mercati finanziari, facendo aumentare il costo degli attivi russi.
    Solo nel settore bancario il progresso per ora è minimo. Ciò, evidentemente, è dovuto al cambio della squadra dirigente della Banca Centrale (BC) e alla necessità di formulare le nuove priorità della strategia bancaria. Ai primi di agosto, comunque, sono già comparsi dei motivi per sostenere che si stesse determinando una nuova strategia bancaria.
    Andrei Kozlov, il vice presidente della BC, responsabile della riforma bancaria, ha delineato tre orientamenti prioritari nella riforma delle banche. Si tratta anzitutto della necessità di concedere alle banche private un accesso maggiore alle risorse finanziarie. In questo contesto, la legge sull’assicurazione dei depositi che deve essere approvata dalla Duma nel dicembre di quest’anno è uno degli eventi più importanti. L’altro evento significante è una creazione o piuttosto una rinascita di operazioni rèpos, cioè del rifinanziamento delle banche su pegno dei titoli. Tali operazioni sono state sospese in seguito alla crisi del 1998. La rinascita del mercato delle répos si prevede per il secondo semestre di quest’anno.
    Il secondo aspetto della riforma bancaria è il controllo sulle finanze delle banche. In particolare, secondo le stime di alcuni esperti, dal 10% al 30% del capitale del sistema bancario è fittizio, cioè le banche gonfiavano artificialmente i propri capitali tramite diversi schemi finanziari. In tali condizioni i calcoli di tutte le normative, come il rischio per un mutuatario, l’adeguatezza del capitale, ecc. perdono qualsiasi senso. La BC ha intenzione di introdurre una norma che le permetterà di far abbassare, su disposizione, l’entità del capitale di ogni banca fino al suo valore reale.
    Il terzo aspetto importante della riforma è la difesa delle banche russe dalla concorrenza straniera. In particolare, secondo Andrei Kozlov le banche straniere dovrebbero poter lavorare in Russia solo attraverso le proprie succursali che sarebbero regolamentate con norme speciali della BC.
    L’anno 2003, quindi, diventerà una meta importante per le banche russe ed evidentemente le costringerà ad accettare le nuove regole di gioco proposte dalla Banca della Russia. Nel contempo, il monitoraggio più duro dei risultati finanziari delle banche da parte della BC diventerà un segnale positivo per lo sviluppo del servizio dei clienti in Russia, che per ora è molto scarso.

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