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Numero 15(60)
Mercato azionario:
la Russia è prima in classifica


    Dopo il primo semestre del 2002, la Russia fa parte dei tre mercati con la più rapida crescita nel mondo.
    La stabilità della situazione macroeconomica dà fiducia agli investitori, l’aumento dei rating, operato dalle agenzie internazionali (in particolare, dall’agenzia S&P fino al livello “BB-“) assicurano prospettive di crescita dei mercati finanziari, mentre gli alti prezzi del petrolio continuano a rendere attraenti le azioni petrolchimiche.
    Le azioni delle aziende del settore petrolchimico coprono più della metà della capitalizzazione del mercato dei titoli, e sono le quelle più liquide. Attualmente, in Russia ci sono sette grosse società petrolchimiche presenti sul mercato azionario, e altre 6-10 aziende più piccole che comunque possono rappresentare un attivo attraente. Si dice spesso che “se si compra in Russia, bisogna comprare nel settore pertrolchimico”: infatti il ruolo di questo settore nell’economia continua ad essere determinante, mentre i rischi delle aziende petrolchimiche, come il calo degli utili in seguito al peggioramento della congettura mondiale, in sostanza, sono equivalenti ai rischi sovrani.
    Meno liquido, ma sempre abbastanza attraente è il mercato delle società di telecomunicazioni. Questo mercato ha due segmenti: il primo include le società operatrici sul mercato delle comunicazioni telefoniche tradizionali, il secondo comprende gli operatori nelle comunicazioni cellulari. La Rostelekom, monopolista di comunicazioni “fisse” interurbane ed internazionali è l’unica società liquida del primo segmento. La Golden Telecom e la Vympelkom sono i rappresentanti più liquidi del segmento delle comunicazioni cellulari, e rispetto ad analoghe società straniere esse appaiono assai attraenti.
    Il terzo settore per importanza è quello dell’energia elettrica, ma in questo momento sembra un’iniziativa alquanto azzardata investire nelle azioni delle aziende di questo settore. Anche se il concetto della riforma del settore energetico, in generale, è determinato, in realtà gli azionisti minoritari potranno subire rischi molto grossi in seguito alle operazioni relative alla vendita di una parte degli attivi energetici e alla ristrutturazione delle aziende energetiche. La maggior parte degli investitori che loperano in Russia, negli ultimi tempi ha ridotto al minimo la propria posizione in questo settore e il panorama rimarrà incerto per i prossimi due anni.
    La presenza di altri settori dell’industria sul mercato azionario è molto scarsa. Di 1320 banche, ad esempio, sul mercato sono presenti solo le azioni della Sberbank, titolo che, del resto, ha un gran potenziale di crescita (dal 50% all’80%) nel prossimo anno. La crescita attesa è dovuta prevalentemente alla rimozione di limitazioni per l’acquisto di azioni bancarie da parte delle società straniere, promessa dalla Banca Centrale. Nel settore metallurgico i titoli interessanti sono due: le azioni del gruppo Norilski Nichel, monopolista sul mercato del palladio e del platino e della Severstal, produttrice d’acciaio.
    Investendo in Russia, l’attenzione va prestata anche al mercato delle obbligazioni. Il mercato del debito interno non è interessante: è poco liquido, e le redditività sono di circa 14%-15% per i titoli annuali, il che è veramente poco interessante, con una svalutazione del 10% e con un’inflazione del 16%. Ma il mercato del debito estero è sempre interessante: per i titoli a tre anni oggi è possibile ottenere circa il 7% di interesse annuo in valuta, e poi anche il volume del debito estero è tanto superiore a quello del debito interno.

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