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Numero 16(61)
Girasoli e prostitute
La CE comincia la lotta contro schiavitù sessuale


    La polizia italiana e l’Europol hanno condotto un’operazione comune intitolata “Girasole” contro il traffico clandestino
    Secondo i rappresentanti della polizia, è stata la più grande azione di questo genere nella storia europea.
    Sono state fermate 80 persone, tutte quante accusate di legami con raggruppamenti criminali che trasportano in modo illegale nell’Europa Occidentale donne dalla parte orientale del continente, e di fatto le vendono in schiavitù sessuale. Tra gli arrestati ci sono quattro avvocati e l’ex Presidente dell’Efim, e titolare della cattedra di materie finanziarie dell’Università di Roma Rolando Valiani, figlio del deceduto senatore a vita Leo Valiani.
    All’operazione hanno partecipato più di mille poliziotti da Italia, Austria, Spagna, Portogallo, Francia e Polonia, assistiti da loro colleghi dalla Russia, dall’Ucraina e la Bielorussia.
    Secondo i dati della polizia, in Europa esiste una diffusa rete di ditte che si occupano della fornitura di schiavi sessuali nel territorio della CE (in Austria, Italia, Germania, Francia e Spagna). Il più delle volte queste imprese sono camuffate da agenzie turistiche, agenzie di trasporti o alberghi. La dichiarazione dell’Europol dice che queste “compagnie” sono particolarmente numerose in Ucraina: sono registrate come agenzie turistiche e sono di proprietà della mafia locale. È interessante il fatto che i visti Schengen queste agenzie li ottenessero abbastanza liberamente, fatto che pone in dubbio la necessità di provvedimenti radicali della CE per delimitare la libertà di movimento per gli abitanti della regione di Kaliningrad. Venivano organizzati viaggi in pullman abbastanza intricati con alcuni trasbordi, e le giovani turiste avevano i biglietti di andata e ritorno, e i visti di entrata.
    Dopo che le “clienti”, che non sospettavano niente, venivano portate in Europa, venivano private dei documenti e costrette a esercitare il meretricio. Solo l’anno scorso sono state portate in Italia con promesse di lavoro 50.000 ragazze russe ed ucraine, che sono state costrette a fare la prostituta; mentre i complici tra la gente locale provvedevano alla necessaria “copertura”: ad esempio il sopracitato Valiani, qualora necessario rilasciava il documento che attestava il fatto che questa o quest’altra ragazza studiava all’Università di Roma.
    Durante l’operazione sono state effettuate 150 perquisizioni. Il rappresentante dell’Europol Antonio Saccone ha dichiarato: “Senza dubbio è stata tra le più importanti operazioni del genere in tutta la storia della CE. Per la prima volta ci siamo schierati in fronte unito contro chi guadagna su attività di questo tipo, e la polizia ha posto particolare attenzione sui Paesi da cui perlopiù importano a forza le prostitute “. Secondo il capo dell’Europol Jurgen Storbeck, l’operazione “Girasole” è stata “un pesante colpo contro chi sfrutta a scopi criminali la volontà naturale della gente di vivere meglio”.
    In aprile, nel corso della prima fase dell’operazione “Girasole”, la polizia ha arrestato circa 100 trafficanti di uomini, tra i quali c’erano componenti di comunità criminali italiane ed albanesi.
    Adesso i rappresentanti dell’Europol dicono che i mafiosi italiani molto probabilmente avevano complici in Russia.

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