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Numero 18(63)
Epidemia di “superinfluenza”

    Nei prossimi anni l’umanità potrà affrontare un’epidemia di “superinfluenza” capace di ammazzare centinaia di migliaia di persone.
    E’ quanto è stato annunciato dai virologi europei e americani riunitisi a Malta. Il problema è talmente grave che gli scienziati non ce la faranno a vincere l’influenza da soli: occorre l’intervento dei politici.
    Queste sono le conclusioni tratte dal congresso internazionale di virologi svoltosi a Malta. La prima tromba, secondo gli studiosi, è già squillata: in agosto-settembre del 2002 in Madagascar, in seguito all’epidemia del nuovo virus sono morte circa 700 persone. Il nome attribuito al nuovo virus di “superinfluenza” è dovuto, evidentemente, agli effetti catastrofici che potrebbero essere causati dalla sua ultreriore diffusione. I suoi sintomi sono simili a quelli di un’influenza normale, ma gli effetti che ha sull’organismo sono vicini a quelli che hanno le febbri emorragiche (che colpiscono cioè il sistema sanguigno dell’uomo), tipo l’Ebola, che provocano la morte.
    Subito dopo l’epidemia in Madagascar gli scienziati avevano concluso erroneamente (come ora ammettono essi stessi) che la mortalità così alta fosse dovuta al calo del tenore di vita della popolazione locale. Ma ora essi ritengono che gli abitanti del Madagascar semplicemente non siano riusciti a contrastare il nuovo tipo di virus. Il fatto è che tutti i precedenti ceppi del virus, compresa la famosa „influenza spagnola”, che aveva ucciso nel 1918 decine di milioni di persone, ogni volta assumono una nuova forma, sempre più pericolosa per l’organismo umano. Fino a che il sistema immunitario non riesce più a contrastarle da solo. In questo modo, l’influenza normale si trasforma gradualmente in una malattia incurabile, come l’AIDS. Visto che le pandemie d’influenza si ripetono circa ogni trent’anni, i virologi hanno dedotto che oggi l’umanità sia sulla soglia di un nuovo scoppio della malattia: l’ultima epidemia grave, infatti, aveva avuto luogo nel 1968.
    Le previsioni degli studiosi sono poco consolanti. Secondo loro, la nuova epidemia, che potrebbe iniziare già nel prossimo inverno, rischia di diventare non meno terribile della spagnola, perché l’umanità, come all’inizio del XX secolo, non è capace di bloccarla. Per ora, in effetti, non è stato ancora inventato un vaccino per mezzo del quale si possa lottare contro l’epidemia. Proprio per discutere sui metodi che può usare l’umanità per combattere la „superinfluenza” i virologi europei e americani si sono riuniti nei giorni scorsi a Malta. Uno dei partecipanti al congresso, Albert Osterhaus, professore di virologia dell’Università di Rotterdam, dice che non saranno sufficienti in questo caso gli sforzi dei soli scienziati e medici: „E’ senz’altro necessario che intervengano i politici. Finché le autorità non si renderanno conto di tutta la gravità degli effetti che può avere l’epidemia, non sarà possibile frenarla”. Secondo gli esperti, i governi di tutti i Paesi devono preparare urgentemente un programma unito per la lotta all’imminente letale epidemia.
    Anche gli epidemiologi russi dicono che in Russia si prevede una diffusione della nuova forma dell’influenza. Ma per ora la „superinfluenza” non è giunta da noi, e in Russia si registrano solo alcuni casi dell’influenza „classica”.

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