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Numero 5(85)
Russia e UE dopo il 1 maggio

    La Russia e l’Unione Europea hanno sottoscritto un Protocollo sulla partnership e la collaborazione tra Russia ed UE che varra’ anche per i dieci paesi che dal 1 maggio del 2004 entreranno a far parte dell’Unione Europea. Entrambe le parti hanno firmato la dichiarazione congiunta che, con l’allargamento dell’UE, vede portarsi ad un piu’ alto livello l’interdipendenza della Russia e dell’UE (imposta dalla loro vicinanza territoriale e dai sempre piu’ stretti legami politici, economici e culturali).
    La Federazione Russa e l’Unione Europea riconoscono le possibilita’, con l’allargamento dell’UE, di un ulteriore rafforzamento della loro partnership strategica. Faranno fede al Protocollo firmato il 27 aprile, il quale avra’ effetto anche sui nuovi paesi membri dell’UE.
    I due interlocutori confermano il loro impegno a fare si’ che l’ampliamento dell’UE li avvicini ad un’Europa senza linee divisorie, attraverso la creazione di uno spazio comune entro la quale vengano garantite liberta’, sicurezza e giustizia. La Russia e l’Unione Europea hanno regolato quasi tutti i problemi nati dale conseguenze negative che per la Russia avra’ l’ampliamento dell’UE. L’ha dichiarato il Primo Ministro della Federazione Russa Michail Fradkov alla conferenza stampa sugli esiti dell’incontro con la delegazione della Commissione Europea. Secondo le parole del Ministro, non sarebbero state prese decisioni definitive in merito ad ancora due questioni: il problema della popolazione di lingua russa in Lettonia ed Estonia e quello del transito di carichi tra la regione di Kaliningrad ed il resto dei territori russi. Tuttavia, secondo il capo di governo, anche nelle trattative inerenti le due problematiche si sono avuti dei progressi, e si potra’ giungere a delle soluzioni a breve. In particolare, le parti hanno concordato di risolvere il problema dei transiti attraverso la sottoscrizione di accordi speciali.
    Per quanto riguarda il problema della popolazione di lingua russa, secondo Fradkov, sia Russia che Unione Europea si sono dichiarate disposte a “trovare delle formule di soluzione accettabili”, che verranno espresse nella dichiarazione congiunta sulle conseguenze dell’ampliamento dell’UE. A sua volta Romano Prodi ha sostenuto che le parti sono riuscite ad appianare la maggior parte dei contrasti legati all’ampliamento dell’Unione Europea e ad ottenere dei significativi progressi su tutte le questioni affrontate. “Credo che il prossimo martedi’, durante la riunione del Consiglio della partnership tutte le questioni vengano definitivamente risolte”, ha detto. Il primo Ministro Fradkov ha anche riferito, che nel corso delle precedenti trattative si e’ discusso sulla preparazione al prossimo summit “Russia-Unione Europea” che si deve tenere a maggio di quest’anno a Mosca. Secondo il Ministro, durante tale incontro sara’ necessario fissare un complesso di provvedimenti sull’organizzazione del lavoro per la creazione dei quattro Spazi virtuali “Russia-Unione Europea”: spazio unitario economico, scientifico-culturale e della sicurezza (intra- ed internazionale); sara’ necessario stabilire come impostare questo lavoro, e nel summit ancora successivo, che si terra’ ad Haag, i progetti dovranno essere portati a realizzazione.
    Il capo di governo russo ha sottolineato quanto sia importante che nel lavoro vengano coinvolti tutti i ministri russi ed i commissari dell’Unione Europea. “Cio’ consentira’ di dare al lavoro un’impronta piu’ pratica”, ha detto. Il capo del Ministero degli Esteri russo Sergej Lavrov ha dichiarato che le conseguenze negative dell’ampliamento dell’Unione Europea per la Russia saranno minime. “E’ stato fatto tutto il possibile per limitare al minimo gli effetti negativi sulla Russia legati al fenomeno dell’ampliamento dell’UE”, ha osservato.
    Il Ministro ha sottolineato, che nella dichiarazione congiunta di Russia e UE sono stati fissati i meccanismi e gli strumenti di regolamentazione dell’impegno russo legato all’imminente ampliamento dell’Unione Europea.
    Secondo Lavrov, il 21 maggio al summit “Russia-UE” di Mosca, “si trattera’ di prendere le prime concrete decisioni riguardanti i modi ed i tempi di realizzazione dei quattro spazi virtuali comunitari Russia-UE, in conformita’ alle decisioni prese nel corso del summit di Pietroburgo del maggio dello scorso anno”, ha detto. Questi spazi riguardano l’economia, la sicurezza intra- ed internazionale come anche le scienze, la cultura e l’istruzione”.
    “Ci aspettiamo che per il prossimo summit vengano elaborate delle procedure operative concrete per ciascuno di questi quattro progetti”, ha riportato Lavrov.
    Allo stesso tempo, secondo eminenti esperti russi, in generale le conseguenze dell’ampliamento dell’UE per l’economia russa non saranno irrisorie, e molto peso in tale situazione avra’ il modo in cui si svilupperanno da ora in poi le relazioni tra Russia ed UE.
    La prima ipotesi di sviluppo vede una semplice continuazione dell’attuale atteggiamento dell’UE. In tal caso la politica dell’Unione Europea in relazione alla Russia sara’ fortemente normativa, poiche’ si esigera’ quest’ultima l’omologazione ai criteri ed agli standard europei in ambito politico, economico e giuridico, parzialmente concretizzati nell’Accordo sulla partnership e sulla collaborazione. Ed alla Russia non verra’ lasciata la possibilita’ di influire sull’elaborazione di questi criteri.
    La seconda ipotesi di sviluppo, ottimistica, contempla l’attuazione da parte dell’Unione Europea di una politica piu’ flessibile, che concili a meccanismi di leggera pressione politica l’effetto dei contatti economici, cosa che garantirebbe stabilita’ alla cooperazione (stabilita’ irrinunciabile, date le contingenze). La Russia e’ interessata ad un approfondimento della collaborazione economica con l’UE in determinati settori secondo il principio del “W.T.O. plus”; cio’ le consentirebbe di armonizzare la propria legislazione con l’aquis communauteire solo in quei casi in cui cio’ corrispondesse ai suoi interessi. La concretizzazione della seconda delle due ipotesi richiederebbe alla Russia non poca volonta’ politica e non poco tempo: di fronte alla concorrenza estera urgerebbe la messa a punto di una politca industriale settoriale scientificametne fondata che le permettesse di definiere una propria, post-sovietica specializzazione nella macro economia, come anche di individuare quei settori che necessitano di una temporanea, mirata difesa protezionistica o di riorganizzazione.
    Per quanto riguarda l’export di risorse energetiche russo, particolare importanza per la Russia hanno le prospettive di realizzazione da parte dei nuovi membri dell’UE della politica energetica di quest’ultima. Tale politica richiede di limitare l’import di risorse energetiche destinante “a garantire la sicurezza” al livello del 25-30% del totale del fabbisogno nazionale, e di diversificare le fonti di approvvigionamento, limitando la quota delle singole nazioni al 30%. E’ evidente, che l’accoglimento di queste richieste da parte dei paesi candidati causerebbe alla Russia, che soddisfa sino al 75% del loro fabbisogno di materie prime in campo energetico un grave danno.
    Dopo l’ampliamento dell’UE l’intera regione russa di Kaliningrad si trovera’ interamente circondata dai territori dell’Unione Europea. L’avvio all’integrazione nello spazio economico dell’UE risultera’ per Kaliningrad l’unico reale mezzo per sfuggire all’isolamento dall’Europa ed ovviare al ritardo ed all’arretratezza venutisi a creare nella regione. Gli autori del rapporto sono concordi nell’affermare che l’ampliamento dell’UE offra ai soggetti economici ed imprenditoriali russi la possibilita’ di interagire con un mercato piu’ capace ed unitario.
    E’ stata raggunta un’intesa sull’adattamento dell’Accordo sul commercio di alcuni prodotti in acciaio tra la Russia e l’UE allo scopo di agevolare l’export tradizionale russo nei paesi neo-membri dell’UE. Questo portera’ ad un accrescimento delle quote. Allo stesso scopo l’UE consentira’ agli investitori russi dell’industria metallurgica della Comunita’ di usufruire di ulteriori quote su determinati prodotti in acciaio per due congiunti centri di lavorazione dell’acciaio in Lettonia ed in Lituania. Come e’ espresso nella dichiarazione di Russia ed Unione Europea, l’accordo su tali provvedimenti permettara’ agli esportatori russi di aumentare ulteriormente la loro fornitura di prodotti in acciaio sul mercato dell’ampliata Comunita’ europea di circa 438 mila tonnellate entro la fine del 2004.
    La Russia e l’Unone Europea hanno concordato martedi’ la sottoscrizione di un accordo sul prolungamento della cooperazione politica ed economica tra i due partner commerciali e la decina di nuovi membri dell’UE; le parti sono riuscite ad evitare una crisi nei loro rapporti. Il previo accordo sulla partnership e sulla collaborazione che definisce le relazioni tra Mosca e gli attuali 15 membri dell’Unione Europea sara’ ampliato in conseguenza dell’ingresso dei nuovi dieci paesi nell’UE a partire dal 1 maggio.
    In realta’ la Russia non era intenzionata a prolungare automaticamente l’accordo, temendo di perdere i propri privilegi commerciali presso i “vicini di casa”. Ed all’ultimo momento ha richiesto di inserire nel contenuto dell’accordo un punto sulla difesa dei diritti delle minoranze russe in Estonia e Lettonia. Dal 1 maggio decadranno tutti i provvedimenti commerciali di tutela adottati dai paesi neo-membri dell’UE e riguardanti l’import, compreso quello dalla Russia. Nella dichiarazione congiunta di Russia e UE sull’ampliamento di quest’ultima si definisce raggiunta l’intesa sull’adozione di speciali provvedimenti riguardanti le misure anti-damping gia’ esistenti –e ben piu’ consistenti - per l’export russo. Lo scopo di tali provvedimenti e’ quello di ovviare ai contraccolpi negativi sui circuiti commerciali tradizionali. I prodotti sui quali vengono adottate le misure anti-damping sono il cloruro di potassio, il nitrato di ammonio, l’acciao elettrotecnico, ed entro determinate quantita’ prodotti come il carburo di silicio e l’alluminio in fogli. Puo’ essere dato avvio, sulla base di richieste legittimate delle parti interessenti russe anche alla revisione di altri provvedimenti, come quelli riguardanti le funi e i cavi d’acciaio. Tali revisioni avranno carattere prioritario. Oltre a cio’, dal 1 maggio tutte le misure commerciali di tutela inerenti l’import da paesi terzi –inclusa la Russia- adottate al momento dai paesi entranti nell’UE decadranno.
    Il livello delle tariffe riguardanti le merci russe importate dai nuovi paesi membri dell’UE si abbassera’ in media dal 9 al 4%. Nella dichiarazione congiunta di Russia ed UE sull’ampliamento di quest’ultima e le relazioni “Russia-UE” si constata il fatto che in generale il livello delle tariffe delle merci di provenienza russa importate dai nuovi paesi membri dell’UE si abbassera’ in media dal 9 al 4% in conseguenza dell’adozione da parte dell’UE allargata di tariffe doganali unificate sull’import russo, fatto che portera’ ad un miglioramento delle condizioni commerciali.
    Il transito delle merci da e per Kaliningrad seguira’ le normative del WTO. Come ha dichiarato l’eurocommissario per le relazioni estere Kris Patten, il transito di merci da e per Kaliningrad seguira’ le normative del WTO e gli accordi doganali internazionali. Secondo l’eurocommissario, dopo l’entrata nell’UE dei dieci nuovi paesi membri, “il transito diventera’ piu’ semplice ed economicamente vantaggioso”. Patten ha anche aggiunto che Russia e UE si consulteranno a breve su come armonizzare le relazioni doganali tra le due parti. “Noi intravediamo un miglioramento per quanto concerne il transito delle merci dalle frontiere, che include anche la regione di Kaliningrad”, ha dichiarato Patten.
    L’estensione dell’Unione Europea non influira’ sul piano di collegamento ferroviario con la Federazione Russa a condizione che gli accordi in precedenza sottoscritti non vengano revisionati in prospettiva di un loro irrigidimento. L’ingresso a partire dal 1 maggio del 2004 dei nuovi paesi nell’Unione Europea non influira’ sui pani di collegamento ferrovairio con la Russia riguardanti i passeggeri solo a condizione che gli accordi firmati in precedenza con i paesi in questione “sulle condizioni di viaggio dei loro cittadini, come di quelli russi, attraverso la semplificazione del rilascio visti d’entrata e di transito, non subiscano allo stesso tempo un irrigidimento dettato dalle esigenze dell’Unione Europea. Riferisce cio’ il dipartimento per le pubbliche relazioni OAO “Ferrovie Russe”.
    Al momento le ferrovie russe, conteggiando anche i neo-membri dell’UE, trasportano passeggeri in 13 paesi dell’Unione Europea per 40 tratte internazionali; Germania, Polonia, Austria, Slovacchia, Repubblica Ceca, Ungheria, Bulgaria, Italia, Finlandia, Lituania, Lettonia ed Estonia. Sui collegamenti internazionali con i paesi dell’Unione Europea sono in servizio 19 coppie di treni, 10 dei quali dell’OAO “Ferrovie Russe”.
    Nel 2003 nei paesi dell’UE sono stati tradotti circa 1 milione e 68 mila passeggeri, l’85% del totale del 2002 (1 milione e 240 mila passeggeri). Il calo del flusso di passeggeri era legato alla minaccia della diffusione della polmonite atipica e ad altre simili circostanze sfavorevoli.
    Nel 2004 si apriranno le nuove tratte ferroviarie Mosca-Bruxelles, Mosca-Salonikki, Ekaterinburg-Berlino, Celjabinsk-Berlino, Ufa-Berlino, ed anche i nuovi collegamenti internazionali da Saratov a Praga e Budapest e da Mosca a Varsavia. L’accordo tra la Russia e l’UE sulla semplifica della regolamentazione visti dev’essere il primo passo verso l’abolizione del regime visto sui treni.
    Questo il contenuto delle risposte del rappresentante ufficiale del Ministero degli Esteri della Federazione Russa, A. Jakovenko, alle domande dei mass media russi. “Questo accordo deve diventare solo il primo passo verso l’obiettivo finale – il passaggio al regime di libera circolazione sui treni”, ha dichiarato Jakovenko. In relazione a cio’ il rappresentante ufficiale del Ministero degli Esteri russo ha ricordato la necessita’ di concordare un piano d’azione alla realizzazione del progetto e fissarne tappe, (che devono essere raggiunte dalla Russia e dall’UE) e tempi di realizzazione”, riferisce il dipartimento informazione e stampa del Ministero degli Esteri russo. Jakovlenko ha ricordato che il futuro accordo tra Federazione Russa ed Unione Europea riguardera’ il rilascio di visti multipli a particolari categorie di cittadini di entrambi i paesi, come anche la semplificazione delle procedure per la preparazione dei visti o l’esazione delle tasse sui visti rilasciati a studenti, operatori scientifici, personalita’ del mondo della cultura e dell’istruzione. Oltre a cio’ l’accordo tra Russia e UE sull’alleggerimento della regolamentazione visti deve andare oltre all’accordo bilaterale tra i singoli membri dell’Unione Europea.

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