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Numero 2(94)
Una corte di Londra: no all’estradizione degli impiegatai della Yukos

    La corte della magistratura di Londra in Bow street ha sentenziato che Natalia Cernyshova e Dmitrij Maruev, due impiegati della “Yukos” residenti in gran Bretagna non devono essere estradati in Russia. Secondo quanto comunicano gli avvocati di Cernyshova e di Maruev, la corte ha ritenuto politicamente motivata l’interpellanza della procura russa.
    “Sono giunto alla netta conclusione che il Presidente Putin abbia dato precise disposizioni di perseguire Cernyshova e Maruev”, ha detto il giudice Timothy Workman. In precedenza, lo stesso giudice aveva negato alla Procura Generale della Russia l’estradizione dell’emissario ceceno Akhmed Zakaev, nonché di Boris Berezovskij e del suo collaboratore Yulij Dubov.
    Cernyshova e Maruev sono accusati di frode. Il giudice ha rilevato che le accuse avanzate nei loro confronti erano già state esaminate nel 1998 da una corte di Volgograd, la quale, nel maggio del 1999, aveva stabilito che i due non avevano commesso nessun reato penale. I presunti brogli finanziari “non hanno comportato perdite economiche né da parte dello Stato, né da parte dell’amministrazione della Regione di Volgograd”.
    Secondo Timothy Workman, “gli argomenti a sostegno della teoria sul carattere politico della persecuzione di Mikhail Khodorkovskij sono più validi che gli argomenti a sfavore di essa”. Pertanto, a sua detta, “se ne deduce con evidenza che anche la persecuzione di questi due assistiti sia politicamente motivata”. “Il grado di motivazione politica di questo caso è talmente alto che i giudici della corte di Mosca rischiano molto di subire ingerenze esterne, e questo metterà in forse la loro indipendenza”, ha affermato il giudice britannico.

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